Finanza Personale Comunità energetiche rinnovabili: ecco come funziona la “soluzione green” al caro bollette

Comunità energetiche rinnovabili: ecco come funziona la “soluzione green” al caro bollette

5 Gennaio 2024 14:24

Il 2024 rappresenta un anno di svolta per il mercato energetico italiano che si prepara alla fine del mercato tutelato dell’energia, ma guarda anche allo sviluppo delle “Comunità Energetiche Rinnovabili” (CER) che vedono coinvolti Comuni, famiglie, imprese private, enti pubblici, cooperative e anche aziende agricole.

Su quest’ultimo fronte si attende il parere della Corte dei Conti che dovrà esprimersi a breve sul “decreto Cer”. Lo scorso novembre la Commissione europea ha, infatti, dato l’OK al decreto italiano di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. “Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia”, ha commentato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.  “Ora le Comunità energetiche rinnovabili – ha aggiunto – potranno diventare una realtà diffusa nel Paese, sviluppando le fonti rinnovabili e rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale”.

Si gettano così le basi per una crescita futura. Uno studio del Politecnico di Milano (Electricity Market Report) stima che entro il 2025 le CER italiane saranno circa 40mila e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200mila uffici e 10mila PMI. La loro diffusione permette di soddisfare il fabbisogno energetico della popolazione e di proporre nuovi modelli socioeconomici incentrati sulla sostenibilità e la circolarità, senza ricorrere all’utilizzo dei combustibili fossili.

Ma come funziona una CER e come si può risparmiare in bolletta producendo localmente energia pulita? A spiegarlo Lorenzo Fiano, ingegnere meccanico, in un’intervista a Finanza.com. Ecco i punti principali.

La nascita delle CER

Negli ultimi anni l’energia elettrica è aumentata enormemente da coinvolgere pesantemente l’economia famigliare dei cittadini: Il valore del PUN (Prezzo Unico Nazionale), dal quale deriva poi il costo dell’Energia riportato sulle bollette, è passato da 40,319 (€/MWh) agosto 2020, a 118,89(€/MWh) agosto 2023 con un max di 543,151(€/MWh) in agosto 2022, ampliando l’area della “povertà energetica” delle famiglie. Povertà intesa come difficoltà di pagare le bollette ma anche come impossibilità economica di ristrutturare le proprie abitazioni per accedere all’autoconsumo di energia rinnovabile.

Solo le famiglie che avevano installato pannelli fotovoltaici e quindi si erano resi auto-consumatori, hanno evitato questo stillicidio.

Gli sconvolgimenti dello scenario geopolitico mondiale degli ultimi anni, inoltre ha evidenziato che, energeticamente, l’Europa e quindi l’Italia è eccessivamente sensibile e che necessita di rendersi più resiliente a fattori esterni internazionali.

Infine la Road Map della Transizione Energetica Europea (Green Deal—Neutral Carbon) chiede di rendere le abitazioni meno energivore e la rete di distribuzione elettrica più efficiente.

Esiste lo strumento CER (Comunità Energetica Rinnovabile) basato sull’autoconsumo collettivo che affronta questi problemi garantendo:

  • benefici ambientali: Emissioni Zero di CO2 nell’atmosfera
  • benefici economici: Nuovi incentivi sull’energia autoprodotta e
  • benefici sociali e di inclusività: Rendendo il sistema elettrico nazionale più Resiliente e contribuendo a superare e/o ridurre la Povertà Energetica.

Il 22 novembre 2023 la Commissione Europea approva il decreto che promuove l’autoconsumo di energia rinnovabile in Italia: Un momento epocale per l’Italia.

Il decreto permetterà la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili su tutto il territorio, dando impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Ogni cittadino potrà ora partecipare alla produzione di energia rinnovabile, anche senza possedere gli spazi per gli impianti, beneficiando economicamente dell’autoconsumo.

Cos’è una CER

La Comunità Energetica Rinnovabile è un gruppo di soggetti che si uniscono con l’obiettivo di produrre, consumare e condividere localmente energia rinnovabile, rendendosi indipendenti dal punto di vista energetico. E’ una alternativa innovativa ed ecologica di produrre e consumare energia elettrica a un prezzo decisamente più accessibile di quanto offre il mercato tradizionale.

La Comunità Energetica Rinnovabile è definita come “un soggetto giuridico” fondato sulla “partecipazione aperta e volontaria”, il cui scopo prioritario non è la generazione di profitti finanziari (logica No Profit), ma il raggiungimento di benefici per i suoi soci e/o per il territorio in cui opera.

Alla base di una CER c’è la logica dell’AUTOCONSUMO COLLETTIVO. Concetto introdotto la prima volta nella legislazione italiana dall’art. 42bis DLg 162/2019 (milleproroghe 2019) e soprattutto dal DLg 199/2021 (art.30 e art 31) che ha recepito la Direttiva Europea 2018/2001 RED II.

Il Dlg 199/2021 distingue, territorialmente, due tipologie di CER.

  • Una, limitata al singolo condominio, indicata GA-CCR (Gruppo di Auto-Consumo Collettivo Rinnovabile). E’ composta da più membri (condòmini) che condividono energia prodotta all’interno di un edificio (Condominio) in cui sono installati uno o più impianti fotovoltaici
  • L’altra, propriamente detta CER, è costituita da soggetti diversi, titolari di POD (codice contatore energia elettrica), aggregati per produrre e consumare Energia Rinnovabile in modo condivisa. Interessa un territorio che va oltre il singolo condominio. Può estendersi a più condomini, a più rioni, a tutta la città e/o a più comuni elettricamente alimentati però dalla stessa Cabina di Distribuzione Primaria. In Italia, attualmente, ci sono poco più 2000 cabine primarie che alimentano zone la cui estensione dipende dalla densità di popolazione/aziende e da come si è, storicamente, sviluppata la rete elettrica nazionali.

La differenza tra le due tipologie consiste nella più o meno facilità di costituzione ma legalmente sono entrambe uguali.

Tra le CER propriamente dette, ci sono anche le CERS (Comunità Energetiche Rinnovabili Solidale) la cui caratteristica è distribuire, per statuto, gli introiti in opere di beneficenza ad enti e/o associazioni locali.

Chi può Partecipare o Promuovere una CER

Possono partecipare e/o promuovere una CER i seguenti soggetti titolari di POD:

  • Cittadini;
  • Condomini (per le parti comuni);
  • Enti religiosi (Parrocchie, Oratori, Conventi, …..)
  • Associazioni del terzo settore (APS,ODV,)
  • Associazioni Sportive
  • Artigiani, Commercianti, Professionisti,
  • Cooperative
  • Enti Locali (Comuni, Province, Regioni, Società municipalizzate,….)
  • Piccole/Medie Imprese

Per garantire il carattere no profit delle CER, sono escluse aziende del settore energetico (Fornitori e ESCo) che possono, invece, prestare servizi di fornitura e di infrastruttura.

Per partecipare i soci / membri:

devono SOLO:

  1. Compilare un modulo di adesione in cui manifestano l’interesse di diventare socio
  2. Continuare a pagare normalmente la bolletta al proprio Fornitore

NON devono invece:

  1. Cambiare Contatore,
  2. Cambiare il proprio attuale Fornitore
  3. Modificare l’impianto elettrico o effettuare collegamenti elettrici particolari

Come costituire una CER

Essendo la CER un soggetto giuridico per costituirla è necessario sottoscrivere uno “Statuto”. Le attuali norme e/o leggi sulle CER non formalizzano questo statuto ma lasciano libertà di scelta tra le forme già esistenti nella legislazione italiana. Quindi nella stesura dello statuto CER ci si può riferire allo statuto di una:

  • Associazione ETS (APS, ODV, Imprese sociali, Reti Associative, Società di Mutuo soccorso, ….)
  • Società sportive
  • Cooperativa
  • Società privata
  • Ente pubblico
  • Società pubblica (municipalizzata, ….. )
  • ……..

In funzione degli scopi e dei fini che i soci si propongono di raggiungere.

Tuttavia nello statuto CER devono esserci articoli o comma in cui deve essere    specificato in modo palese:

  • Che l’energia prodotta dalla CER sia esclusivamente rinnovabile.
  • Che la Potenza Totale istallata deve essere inferiore a 1MW
  • Il nome del REFERENTE con mandato senza rappresentanza e i suoi compiti tecnici ed amministrativi. Possibilità di confermarlo o sostituirlo annualmente dall’assemblea dei soci.
  • Il codice della Cabina Primaria di Trasformazione a cui è connessa la CER
  • Lo Schema di Distribuzione degli introiti tra i soci.
  • Il mantenimento dei Diritti dei clienti finali (consumatori).
  • La possibilità di ogni socio di recedere il rapporto con la CER

(uscire) in qualsiasi momento e senza costi e/o intoppi burocratici.

I differenti tipi di soci 

In una CER ci sono principalmente 2 tipi di soci:

  1. socio PRODUTTORE e AUTO CONSUMATORE di energia rinnovabile detto PROSUMER che mette a disposizione degli altri soci l’energia non auto-consumata
  2. socio esclusivamente CONSUMATORE, detto CONSUMER, che mette a disposizione il proprio consumo.

Infine può far parte della CER, come soggetto, anche un PRODUTTORE di energia rinnovabile non auto-consumatore (detto PRODUCER) purché resti vincolato alle istruzioni di un socio prosumer o direttamente subalterno alla CER (comma 5, art. 21 Direttiva UE 2018/2001). Sostanzialmente l’impianto del/dei prosumer può essere di proprietà di un producer installatore il quale si fa carico anche dell’esercizio e della manutenzione, purché il soggetto terzo resti sottoposto alle istruzioni dell’auto-consumatore di riferimento. Il soggetto terzo non é di per se’ considerato un auto-consumatore di energia rinnovabile e quindi socio della CER.

Quali incentivi e finanziamenti sono previsti per le CER

Il decreto CER emanato dal MASI incentiva la diffusione di forme di produzione e autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili: Eolico, Idroelettrico, Biomasse ed in particolare Fotovoltaico.

Il decreto è strutturato secondo 2 misure cumulabili:

1. Contributi per la realizzazione di nuovi impianti o potenziamento degli esistenti.

  • Contributo PNRR a Fondo Perduto del 40% (2,2 Mld per impianti installati nei comuni con meno di 5000 abitanti)
  • Bonus Fiscali (Bonus ristrutturazioni 50%, Superbonus 70%, …)
  • Contributi Statali/PNRR specifici di settore e/o di categoria (AgroSolare, PMI, AgroVoltaico, …….)
  • Contributi Regionali
  • Contributi da Banche o Fondi Solidali

Questi contributi sono cumulabili tra loro ma nel rispetto  della regola della NON sovrapposizione.

2. Incentivi al consumo dell’energia erogati annualmente a conguaglio per 20 anni effettivi (possono beneficiare tutti i Comuni).

  • Tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa.
  • Valorizzazione dell’energia condivisa mediante restituzione di alcuni costi riportati in bolletta che il consumo in loco consente di risparmiare.
  • Ritiro Dedicato GSE oppure Vendita al Mercato Libero zonale dell’energia immessa nella rete non auto-consumata dall’intera CER.

La Tariffa Incentivante è basata sull’energia elettrica condivisa. Cioè prodotta in CER e utilizzata dai soci. Decresce al crescere della potenza installata. E’ composta da 3 addenti:

  1. Incentivo Fisso
  2. Incentivo Variabile. In funzione del prezzo dell’energia elettrica della zona (Pzonale)
  3. Maggiorazione geografica

I valori attuali pubblicati dal MASE sono riportati nella tabella “A”.

Cos’è l’Energia Condivisa

L’Energia Condivisa (Delibera ARERA 318/2000/R/EEL) è definita come “il valore minimo, per ogni periodo orario, tra l’energia elettrica prodotta ed immessa in rete dagli impianti a fonte rinnovabili della CER e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati” In altre parole quindi, l‘energia condivisa è l’energia che viene prodotta dagli impianti ad energia rinnovabile e NON utilizzata dai membri prosumer della comunità.

Il valore massimo di energia condivisa si ha quando l’energia immessa in rete è uguale all’energia prelevata. Per massimizzare gli introiti quindi, è indispensabile effettuare una scelta oculata del mix dei soci CER in funzione del loro profilo di consumo. E’ necessario far coincidere, ora per ora, la produzione locale di energia rinnovabile con il consumo di energia della totalità dei soci. Condizione statisticamente impossibile. Tuttavia per evitare penalizzazioni eccessive è necessario che la progettazione (potenza installata iniziale e trend di sviluppo) e la gestione tecnica della CER (mix soci) sia affidata a tecnici professionalmente preparati.

Come avviene il risparmio in bolletta

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono a tutti gli effetti uno strumento per incentivare la produzione di energia rinnovabile per i prossimi anni e una occasione per ridurre le bollette elettriche. Sommando i possibili incentivi al consumo dell’energia condivisa (Tariffa e Valorizzazione) si raggiungono valori (0,070 –:– 0,140 €/kWh) uguali o maggiori al costo della componente energia attuale (dicembre 2023) pagato al mercato libero dell’energia elettrica (PUN giornaliero  0,089 –:–117 €/MWh).

Formalmente l’energia condivisa è pagata in bolletta dai soci al prezzo corrente di mercato. Poi il GSE (Gestore del Sistema Energetico) a conguaglio, tra marzo e giugno dell’anno successivo, la rimborsa al prezzo incentivante.