Impennata di Saipem ed ENI sul Ftse Mib
Titta Ferraro
23 novembre 2020 - 17:24MILANO (Finanza.com)
Sprint oggi a Piazza Affari per i titoli oil con Saipem salita del 4,7%, Tenaris del 4% circa ed ENI del 2,5% in area 8,33 euro. Sponda dall'andamento positivo del petrolio (+1% il WTI e +1,6% il Brent) a una settimana dall'importante vertice Opec+ .
Il colosso del Cane a Sei zampe potrebbe acquisire da Naturgy gli asset in Spagna ed Egitto della joint venture Unión Fenosa Gas (Ufg), secondo quanto comunicato alla Commissione Ue alla Concorrenza. L’operazione prevede l’acquisizione da parte di Eni delle attività di Ufg nella fornitura di gas in Spagna e la quota nell’operatore del terminale di liquefazione gas egiziano di Damietta Segas (che sarà così partecipato da Eni con il 50% e dalle egiziane Egas con il 40% ed Egpc con il 10%). Il terminale è fermo dal 2013, in quanto il governo egiziano, per far fronte alla crescente domanda interna, decise di interrompere le forniture di gas da 7,56 mld mc all’anno. Di qui l’avvio da parte di Ufg di un arbitrato internazionale, vinto nel 2018 dalla società Eni-Naturgy con il riconoscimento di compensazioni per $ 2.013 milioni.
"L’operazione - precisa Equita - sbloccherebbe una parte dell’accordo tra Eni, Naturgy e l’Egitto sottoscritto a febbraio ma poi decaduto. Nell’accordo di febbraio, Naturgy avrebbe dovuto ricevere 600 milioni di euro più le altre attività di Ufg al di fuori dell’Egitto. La pandemia ha impedito il riavvio del teminale e ha ridotto il valore degli asset". La Commissione Ue si esprimerà entro il 23 dicembre.
Il colosso del Cane a Sei zampe potrebbe acquisire da Naturgy gli asset in Spagna ed Egitto della joint venture Unión Fenosa Gas (Ufg), secondo quanto comunicato alla Commissione Ue alla Concorrenza. L’operazione prevede l’acquisizione da parte di Eni delle attività di Ufg nella fornitura di gas in Spagna e la quota nell’operatore del terminale di liquefazione gas egiziano di Damietta Segas (che sarà così partecipato da Eni con il 50% e dalle egiziane Egas con il 40% ed Egpc con il 10%). Il terminale è fermo dal 2013, in quanto il governo egiziano, per far fronte alla crescente domanda interna, decise di interrompere le forniture di gas da 7,56 mld mc all’anno. Di qui l’avvio da parte di Ufg di un arbitrato internazionale, vinto nel 2018 dalla società Eni-Naturgy con il riconoscimento di compensazioni per $ 2.013 milioni.
"L’operazione - precisa Equita - sbloccherebbe una parte dell’accordo tra Eni, Naturgy e l’Egitto sottoscritto a febbraio ma poi decaduto. Nell’accordo di febbraio, Naturgy avrebbe dovuto ricevere 600 milioni di euro più le altre attività di Ufg al di fuori dell’Egitto. La pandemia ha impedito il riavvio del teminale e ha ridotto il valore degli asset". La Commissione Ue si esprimerà entro il 23 dicembre.
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