News Finanza Indici e quotazioni Wall Street futures sull’attenti nel giorno della Fed. Borsa Tokyo piatta, Hong Kong +0,74%

Wall Street futures sull’attenti nel giorno della Fed. Borsa Tokyo piatta, Hong Kong +0,74%

1 Febbraio 2023 07:29

Wall Street sotto pressione e borse asiatiche sostanzialmente sull’attenti nel Fed Day, giorno in cui la Fed di Jerome Powell farà il grande annuncio sui tassi Usa. I futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,23%, lo 0,27%, lo 0,38%. In Asia, l’indice Nikkei della borsa di Tokyo è salito di appena lo 0,07%; Hong Kong +0,74%, Shanghai +0,46%, Sidney +0,33%, Seoul +0,68%.

Tornando al Fed-Day, il mercato scommette su un rialzo dei tassi sui fed funds di 25 punti base.

Nell’ultimo meeting del 2022, il Fomc ha alzato i tassi di 50 bp, portandoli al range compreso tra il 4,25% e il 4,5% e rallentando il passo degli aumenti dei tassi dopo quattro strette consecutive da 75 bp.

Le ultime proiezioni dei responsabili di politica monetaria – contenute nel dot plot – indicano tassi in aumento oltre il 5% quest’anno, livello a cui dovrebbero rimanere fino al 2024.

Ieri Wall Street non si è lasciata intimorire dall’imminente annuncio della banca centrale americana, chiudendo in forte rialzo un mese di gennaio che ha dato grandi soddisfazioni.

Nella sessione della vigilia, il Dow Jones Industrial Average è balzato di 368,95 punti (+1,09%), a 34.086,04. Lo S&P 500 ha messo a segno un rialzo dell’1,46% a 4.076,60, mentre il Nasdaq Composite è avanzato dell’1,67% a 11.584,55, terminando il mese di gennaio migliore dal 2001. Molto bene anche lo S&P 500, che ha concluso il gennaio migliore dal 2019, in crescita del 4,64% da inizio anno.

Continua la carrellata delle trimestrali Usa: questa è la settimana più affollata di annunci sui conti.

Nella giornata di ieri, 30 società che incidono per il 6,8% sulla capitalizzazione di mercato dello S&P 500 hanno annunciato i risultati di bilancio, dopo che il 38,9% aveva diffuso le trimestrali nei giorni precedenti.

Stando a una nota che Credit Suisse ha inviato ai clienti, gli utili si stanno confermando superiori alle stime del 2%, e circa il 63% delle società ha sorpreso al rialzo con la diffusione delle trimestrali.

Il colosso bancario svizzero ha tuttavia aggiunto che, in media, l’eps della Corporate America è atteso in calo dello 0,9%.

A Wall Street scivolone del titolo Snap nelle contrattazioni afterhours, dopo che i conti relativi al quarto trimestre del 2022 hanno messo in evidenza un fatturato peggiore delle attese. Il titolo crolla del 15% circa.

In Asia, dal fronte macroeconomico, pubblicato l’indice PMI manifatturiero stilato dalla società privata Caixin, salito a gennaio lievemente a quota 49,2, rispetto ai precedenti 49, rimanendo dunque in fase di contrazione, in quanto a in livello inferiore rispetto alla soglia dei 50 punti, tra fase di espansione (valori superiori ai 50 punti) e di contrazione (inferiori ai 50 punti).

Il trend del PMI manifatturiero cinese stilato da Caixin contrasta in modo evidente rispetto ai numeri ufficiali diramati alla vigilia dal governo di Pechino: numeri che hanno indicato una forte ripresa.

L’indice Pmi manifatturiero ufficiale si è attestato infatti a quota 50,1 punti, al livello record dal settembre del 2022.

Notizie no anche dal Giappone, con l’indice manifatturiero stilato dalla Jibun Bank che si è confermato a gennaio a quota 48,9, in fase di contrazione, e al minimo dall’ottobre del 2022.

Infine la Corea del Sud ha sofferto il deficit commerciale peggiore della storia, pari a $47,5 miliardi nel 2022: si tratta del dato peggiore da quando l’agenzia nazionale ha iniziato a compilarlo nel 1956: dato che ha surclassato il precedente record negativo del deficit di $20,6 miliardi riportato nel 1996.