News Finanza Personale Assicurazioni Tutela consumatori: ‘Mystery shopping’, Ivass pronto a introdurre il nuovo strumento

Tutela consumatori: ‘Mystery shopping’, Ivass pronto a introdurre il nuovo strumento

15 Marzo 2022 14:50

La Banca d’Italia si doterà presto di un nuovo strumento di vigilanza per la tutela dei consumatori. Si tratta del ‘Mystery shopping’. Ad annunciarlo Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, nel corso di un intervento per la Giornata mondiale dei diritti dei consumatori, presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Camera dei Deputati.

“Il ‘Mystery shopping’, uno strumento molto usato sino ad ora dalle associazioni dei consumatori ma nuovo per le autorità di vigilanza, è stato oggetto di sperimentazione in ambito assicurativo; contiamo di metterlo presto a regime (è imminente l’avvio della pubblica consultazione del Regolamento Ivass che ne definisce le modalità di concreta applicazione)”, spiega Signorini segnalando che consentirà di monitorare fenomeni di mercato e di orientare e facilitare l’attività di vigilanza vera e propria sulla condotta degli operatori. Sono, infatti, partite nel marzo del 2021 le prime visite dei mystery shoppers. Nella sostanza si trattava di operatori specializzati che operano ‘in incognito’ per verificare dal vivo le concrete modalità di vendita delle polizze assicurative da parte degli intermediari.

Nel corso del suo intervento Signorini ha poi sottolineato l’importanza dell’educazione finanziaria. “L’educazione finanziaria è un elemento essenziale della difesa del consumatore: le norme di tutela sono importanti, ma è altrettanto importante fornire all’utente gli strumenti necessari per sfruttarle consapevolmente”, ha detto il numero uno dell’Ivass rimarcando che “i consumatori sono esposti a un rischio di esclusione finanziaria, o a quello di essere vittima di comportamenti scorretti. La complessità con cui le decisioni finanziarie vengono percepite da molti può a volte anche rendere difficile per il consumatore riconoscere i propri diritti, o disincentivarlo dall’attivare tempestivamente gli strumenti disponibili per farli valere”.