News Notiziario Notizie Asia Sorpresa People’s Bank of China: lascia tassi invariati. Aumento inflazione lega le mani anche alla Cina

Sorpresa People’s Bank of China: lascia tassi invariati. Aumento inflazione lega le mani anche alla Cina

16 Maggio 2022 05:03

La People’s Bank of China, banca centrale della Cina, ha lasciato di nuovo invariati al 2,85% i tassi di riferimento sui prestiti a medio termine (MLF) a un anno che eroga ad alcune banche, dopo averli tagliati alla metà di gennaio, per la prima volta dall’aprile del 2020 (dal precedente 2,95%).

Mossa inaspettata, come ha spiegato Julian Evans-Pritchard, economista senior della divisione sulla Cina di Capital Economics, “se si considerano il forte rallentamento economico e i recenti appelli dei funzionari cinesi, a favore di ulteriori misure espansive di politica monetaria”.

L’indebolimento dei fondamentali economici della Cina è stato scatenato dalle misure severe di lockdown che il governo di Pechino ha imposto nell’ambito della sua zero Covid policy, per arginare i casi di infezione scatenati dall’ondata Covid più forte dal 2020.

E’ molto probabile che la People’s Bank of China non abbia tagliato i tassi a causa dell’aumento dell’inflazione nel paese, che limita il suo raggio di azione. In una nota pubblicata oggi segnalata dal sito della CNBC, il capo economista della divisione Cina di Nomura, Ting Lu, ha fatto notare che “l’aumento dell’inflazione dei prezzi energetici e alimentari limita il margine della PBOC per un taglio dei tassi di interesse, nonostante il veloce peggioramento dell’economia”.

La scorsa settimana si è appreso che, nel mese di aprile, l’inflazione della Cina misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita su base annua del 2,1%, più del rialzo pari a +1,8% atteso dal consensus degli analisti, e in accelerazione rispetto al precedente aumento dell’1,5%.

Su base mensile, il trend è stato di una crescita pari a +0,4%, oltre il +0,2% stimato e dopo il dato invariato di marzo.

Resa nota anche l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione, balzata dell’8% su base annua, più del +7,7% previsto e dopo il +8,3% di marzo. Su base mensile, il trend è stato di un rialzo dello 0,6%.