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Reichlin: Bce e Fed sottovalutano fragilità economia reale. Con contagio Credit Suisse, rischio credito come nel 2008

16 Marzo 2023 08:07

La “Bce e la Fed stanno sottovalutando la fragilità del sistema”. Così Lucrezia Reichlin, ex capo economista della Bce, oggi docente presso la London Business School, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, pubblicata oggi, nel Bce Day.

Reichlin commenta quanto successo in queste ultime ore nel panorama finanziario globale:

prima, il crac delle banche regionali americane Silicon Valley Bank (la banca delle start up) e Signature Bank (la crypto bank che ha chiuso i battenti); poi, il panico scatenato sui mercati dai problemi di Credit Suisse.

“Di certo, questo ciclo di rialzo (dei tass) è uno dei più rapidi mai visti nella storia del dopoguerra. Per di più le nostre economie, in particolare quella europea, si sono appena riprese della crisi del Covid – osserva Reichlin interpellata da La Repubblica- A mio avviso le banche centrali stanno sottovalutando la fragilità dell’economia reale”.

Detto questo, secondo Lucrezia Reichlin la Bce di Christine Lagarde oggi “alzerà i tassi dello 0,5%, come annunciato”.

L’economista rileva l’importanza che la Bce distingua “ciò che va fatto per la politica monetaria, che ha come obiettivo la coerenza nel cammino di rientro verso il target del 2% dell’inflazione, dalle politiche volte alla stabilità finanziaria”.

Sul caso specifico di Credit Suisse e sul rischio di una crisi che travolga il sistema bancario mondiale, Reichlin ha sottolineato che “in linea di principio le banche europee hanno sufficiente capitale da poter digerire la turbolenza in corso”, facendo notare tra l’altro che “anche in un ciclo di politica monetaria restrittiva il bilancio della Bce può essere usato per immettere liquidità nei mercati”.

Detto questo, “se il contagio dovesse continuare, e qui il futuro di Credit Suisse è cruciale, vedremo una rapida stretta delle condizioni finanziarie con conseguenze per l’economia reale e quindi l’emergere di un rischio di credito come nel 2008”.