Popolare Sondrio dice ‘no’ all’Ops di Bper: le ragioni

È arrivata ieri a mercati chiusi la risposta ufficiale di Banca Popolare di Sondrio dopo l’Ops lanciata da Bper Banca.
“Anche alla luce della riconosciuta capacità di execution da parte del management di BP Sondrio (dimostrata dalla significativa overperformance rispetto agli obiettivi fissati nell’ultimo piano industriale approvato per il periodo 2022-2025) e del distintivo posizionamento competitivo della Banca, il consiglio di amministrazione ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del Nuovo Piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con Bper”, si legge nella lunga nota la banca valtellinese diffusa al termine del board che si è riunito ieri, dopo l’arrivo lo scorso 6 febbraio dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni di BP Sondrio.
“Fermo restando che BP Sondrio si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, il consiglio di amministrazione precisa che, come già comunicato in data 7 febbraio, l’Offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la banca”, precisa l’istituto.
Tra le motivazioni che hanno spinto BP Sondrio a respingere l’offerta c’è il fatto che “l’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa ed annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della Banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio, tutti elementi che verranno comunicati al mercato con il nuovo piano industriale 2025-2027”.