News Finanza Indici e quotazioni Borsa Tokyo -1,32%, Sidney la peggiore con -3,5%. Azionario Asia non beneficia di rimonta futures Usa

Borsa Tokyo -1,32%, Sidney la peggiore con -3,5%. Azionario Asia non beneficia di rimonta futures Usa

14 Giugno 2022 08:42

Borse asiatiche ancora negative, nonostante il trend solido dei futures Usa, che indicano in modo chiaro la voglia di rimonta a Wall Street. Alle 8 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones balzano di oltre 300 punti (+1,02%), a quota 30.814 punti; i futures sullo S&P 500 avanzano dell’1,30% a 3.802, mentre i futures sul Nasdaq salgono dell’1,67% a 11.513,75 punti.

La borsa di Sidney si conferma la peggiore, dopo essere rimasta chiusa ieri: l’indice S&P/ASX è scivolato nei minimi intraday fino a oltre -4%, per poi chiudere con un tonfo del 3,55%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,32% a 26.629.86. La borsa di Shanghai è poco mossa, mentre Hong Kong fa +0,16%. Seoul -0,42%.

Ieri l’indice S&P 500 è scivolato ufficialmente nel bear market, ovvero nella fase di mercato orso, in perdita del 20% circa rispetto ai massimi precedentemente testati.

Il Dow Jones ha terminato la sessione della vigilia scivolando di 876,05 punti (o del 2,79%), a 30.516,74 punti; il Nasdaq Composite ha fatto peggio, capitolando del 4,68% a 10.809,23 punti. L’indice benchmark S&P 500 è crollato di quasi – 4% a 3.749,63 punti, entrando per l’appunto in mercato orso, in quanto in calo di oltre il 20% rispetto al record testato a gennaio.

La borsa Usa ha scontato, oltre ai profondi malumori che hanno colpito le borse europee a seguito dello shock Bce – che ha preannunciato una serie di rialzi dei tassi senza fornire alcuno scudo anti-spread -la prospettiva che la Fed di Jerome Powell, nella giornata di domani, alzi i tassi di 75 punti base, a seguito del dato sull’inflazione – indice dei prezzi al consumo – che ha dimostrato come la fiammata dei prezzi non abbia toccato il picco negli Stati Uniti.

Dal fronte macroeconomico del Giappone, è stato reso noto il dato relativo alla produzione industriale di aprile, rivisto al ribasso rispetto alla lettura preliminare, che aveva indicato una flessione, su base mensile, pari a -1,3%.

Con la revisione, il calo è stato peggiorato a -1,5%.