News Notiziario Notizie Italia Bene l’Europa orfana di Wall Street, Piazza Affari apre il 2023 con un +1,9%

Bene l’Europa orfana di Wall Street, Piazza Affari apre il 2023 con un +1,9%

2 Gennaio 2023 17:45

Le borse europee archiviano in territorio positivo la prima seduta dell’anno nuovo, in un clima ancora semi-festivo, con Londra e Wall Street chiuse. Ferme anche le borse del Canada, dell’Australia, di Hong Kong e Tokyo (che resterà chiusa anche domani).

A Piazza Affari, il Ftse Mib termina gli scambi in progresso dell’1,9% a 24.158 punti. Tra i titoli del listino principale spiccano soprattutto Saipem (+5%), Tenaris (+3,3%), Iveco (+3,3%) ed Eni (+3,2%). In calo soltanto Amplifon (-2,55%) e Diasorin (-0,65%).

Sull’indice All-Share, buono spunto per Mps (+6,5%), che ritiene superati i dubbi sulla continuità aziendale dopo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e la realizzazione di importanti azioni previste nel Piano Industriale 2022-2026.

Per quanto riguarda l’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 209 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 4,54%.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sull’attività manifatturiera dei principali Paesi europei. A dicembre, il Pmi manifatturiero italiano ha registrato un lieve miglioramento a 48,5 punti (da 48,4 di novembre), indicando però il sesto peggioramento consecutivo dello stato di salute del settore.

L’omologo indicatore tedesco è risalito a 47,1 punti (da 46,2 di novembre), seppur al di sotto della rilevazione preliminare (47,4 punti), mentre il Pmi complessivo dell’eurozona è migliorato da 47,1 a 47,8 punti, confermando la stima flash.

Nei prossimi giorni il focus si sposterà prevalentemente sui verbali della Federal Reserve (mercoledì), il job report statunitense e l’inflazione dell’eurozona (entrambi in uscita venerdì).

Cambio euro/dollaro a quota 1,065, mentre il dollaro/yen arretra lievemente a 130,8. Tra le materie prime, il gas naturale in Europa risale oltre gli 80 euro/MWh, dopo aver toccato in precedenza i livelli precedenti allo scoppio della guerra in Ucraina, grazie alle temperature miti che frenano la domanda.