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Affitti: calano i contratti per studio e lavoro, avanzano quelli transitori e a canone concordato

10 Maggio 2021 11:47

Il Covid continua a far sentire i suoi effetti sul mercato degli affitti. Il ricorso alla didattica a distanza e allo smart working ha richiamato nelle località di origine tanti studenti e lavoratori fuori sede determinando una minore domanda e, allo stesso tempo, il mancato ritorno dei turisti ha rafforzato l’aumento di offerta. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha registrato nella seconda metà del 2020 un’ulteriore contrazione dei canoni di locazione: -1,4% per monolocali e bilocali e -1,3% per i trilocali nelle grandi città; infatti, è proprio in queste realtà che si è avuto il ribasso più importante.

Spicca infatti Milano, dove i canoni di locazione hanno perso più che altrove: -6,2% i monolocali, -6,8% i bilocali e -6,5% i trilocali. Nei capoluoghi di provincia il fenomeno si è avvertito meno e i valori degli affitti sono in leggero aumento per i monolocali e i bilocali, rispettivamente +0,1% e +0,7%. In queste aree la domanda è sostenuta e l’offerta, talvolta, non sufficiente.

E’ confermata la contrazione di contratti stipulati per motivo di studio e lavoro mentre sono in aumento coloro che hanno scelto volutamente o per necessità l’affitto. Nel secondo semestre del 2020 il 70,9% ha preso casa in affitto come scelta abitativa, con un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, quando la percentuale era del 64,7%. Come era nelle aspettative, si nota una contrazione della percentuale di contratti stipulati da lavoratori che passa da 25,8% a 23,4% e di contratti stipulati da studenti, dal 9,6% al 5,7% attuale.

Cresce invece la percentuale dei contratti a canone transitorio, che passano da 21,1% a 21,8%. Questo dato, molto interessante, evidenzia una delle conseguenze della pandemia e cioè l’aumento del ricorso a questo tipo di contratto: tutti coloro che avevano acquistato una casa da destinare all’affitto turistico e che hanno deciso di collocarlo sul settore residenziale hanno optato per questa tipologia di contratto al fine di non vincolare l’immobile per troppo tempo e per ritornare agilmente allo short rent in caso di un’inversione di trend dei flussi turistici.