News Finanza Notizie Italia Abi, alt di Patuelli ai minibot Borghi: ‘visto che sono Bot, vuol dire che si viene pagati in titoli che aumentano debito’

Abi, alt di Patuelli ai minibot Borghi: ‘visto che sono Bot, vuol dire che si viene pagati in titoli che aumentano debito’

25 Giugno 2019 14:19

Altolà di Antonio Patuelli, numero uno dell’Abi, ai minibot di Claudio Borghi. In un intervento al Forum organizzato dall’Ansa, Patuelli parla di diverse questioni: del debito pubblico italiano, dei pagamenti dei debiti alla Pubblica amministrazione, dell’abbraccio mortale tra BTP e banche destinato a smorzarsi, degli aiuto che il sistema bancario italiano ha erogato alle banche in difficoltà.

Sui minibot, Patuelli ha fatto notare che, visto che “sono Bot” significa che “si viene pagati in titoli che aumentano il debito”. Secondo il numero uno dell’Abi, “la situazione (dei debiti P.A) deve essere alleggerita sulle spalle delle imprese e dei cittadini” ma – ha avvertito – con meccanismi ortodossi”.

Il problema dei ritardi nei pagamenti della P.a. si è “ridimensionato” passando da “100 miliardi di 5 anni fa a una discesa a circa un terzo. E’ una situazione che deve essere corretta ma è meno emergenziale”, ha continuato Patuelli.

Riguardo ai salvataggi bancari, tema quanto mai di attualità a causa del caso Carige, il numero uno dell’Associazione bancaria italiana ha fatto notare che, dal 2015 ad oggi “le banche operanti in Italia hanno speso a fondo perduto per fondi obbligatori o fondi quasi obbligatori, quasi 13 miliardi di euro”. E’ questa la somma che è stata versata per salvare istituti rivali “o per prevenire o per costituire fondi di riserva”.

Anche quest’anno, ha continuato Patuelli, “stiamo continuando a dare, stiamo dando anche ora” perché “le autorità ci impongono un’altra rata per il 2019 sempre in capo a salvataggi passati”. Riguardo alle “vittime dei crack bancari auspico il più rapido rimborso di ciò che gli è stato tolto”.

Sui Btp presenti nelle banche italiane, Patuelli ha preannunciato che, a partire dal prossimo gennaio, è molto probabile che il totale dei titoli di Stato italiani in possesso delle banche italiane, per un valore che attualmente è poco inferiore ai 400 miliardi di euro, “cali in maniera significativa”. Questo, perchè le banche dovranno iniziare a restituire i prestiti che hanno ricevuto dalla Bce attraverso il programma TLTRO.

“Avverto in anticipo, non meravigliamoci a gennaio se c’è un forte calo. Se qualcuno deve restituire un prestito deve prepararsi in anticipo”.

Riguardo infine allo spread BTP-Bund, si tratta di “una tassa occulta per tutte le attività degli italiani”, che deriva “dalla scarsa fiducia dei mercati internazionali verso la Repubblica italiana e verso le sue capacità prospettiche non di pagare ma di ridurre il debito”.

Il debito, ha aggiunto Antonio Patuelli, “è uno dei fattori che rallenta la crescita”.