Notiziario Notizie Italia Saldi 2020: le famiglie spenderanno l’1,3% in meno quest’anno. Tutta colpa del Black Friday

Saldi 2020: le famiglie spenderanno l’1,3% in meno quest’anno. Tutta colpa del Black Friday

30 Dicembre 2019 15:34

Countdown iniziato per la stagione dei saldi invernali che prenderà il via il prossimo 2 gennaio in Sicilia e nelle altre regioni dal 4 o dal 5 gennaio. Ma quanto spenderanno in media le famiglie italiane? A fare i conti è l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – secondo cui gli acquisti verranno effettuati dal 38% delle famiglie (pari circa a 9,3 mln di famiglie) e l’andamento delle vendite sarà in lieve calo.

Rispetto allo scorso anno infatti si registrerà una diminuzione del -1,3%, per una spesa media di 179,20 euro per ogni famiglia. Il perché di questo calo è da attribuire alle vendite in occasione del Black Friday: se prima le famiglie preferivano rimandare qualche regalo di Natale o il proprio shopping al periodo dei saldi, quest’anno hanno approfittato delle promozioni del Venerdì nero di novembre. Chi approfitterà dei saldi per fare shopping però è bene che presti attenzione ad alcune raccomandazioni importanti, indicate da Federconsumatori visto che il rischio dell’inganno è sempre dietro l’angolo e la possibilità che le promozioni si rivelino decisamente poco vantaggiose è concreta.

Saldi invernali: le raccomandazioni di Federconsumatori

In primo luogo è bene stare attenti al cartellino che deve indicare sia il prezzo “ordinario” che quello scontato, riportando altresì la percentuale di sconto. In linea di massima – dice Federconsumatori – è preferibile evitare di acquistare nei punti vendita che non espongano entrambi i prezzi (quello pieno e quello scontato) e la percentuale di sconto nonché diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto.  

E’ bene ricordare poi che i punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, consentire il cambio del prodotto è rimessa alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è quindi sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione. In ogni caso consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi, potrebbe essere indice di mancata trasparenza. È buona norma inoltre, evitare di acquistare prodotti la cui etichetta non indichi, oltre alla composizione, anche le modalità di manutenzione: si eviteranno così spiacevoli incidenti nelle operazioni di lavaggio.

In riferimento alle garanzie, si ricordi che il negoziante non è tenuto a per legge a sostituire un prodotto integro, ma la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso. Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce che un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto, che ne pregiudichi l’utilizzo. In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto.

Infine per chi compra on line, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti a distanza: è il caso ad esempio del diritto di recesso che, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce.