Finanza Notizie Italia Milano è ancora una volta la città più “smart” d’Italia. Sul podio anche Firenze e Bologna

Milano è ancora una volta la città più “smart” d’Italia. Sul podio anche Firenze e Bologna

26 Novembre 2019 15:29

Milano, Firenze e Bologna. Questo il terzetto delle città più smart d’Italia. In prima posizione (per il sesto anno consecutivo) il capoluogo lombardo in pole position in tema di solidità economica e mobilità sostenibile, con ottimi risultati anche negli ambiti qualità sociale e trasformazione digitale, anche se resta ancora fuori dalle prime dieci per capacità di governo (12esima posizione) e appare molto in ritardo nella tutela ambientale (54esima posizione). Si tratta della realtà italiana economicamente più solida, capace di affiancare ai tradizionali elevati livelli di produzione di reddito e consistenza imprenditoriale una forte concentrazione di esperienze innovative.

Questa la fotografia scattata da ICity Rank 2019, il rapporto annuale di FPA, società del gruppo Digital360, che mette a confronto, di anno in anno, la situazione delle città italiane nel percorso per diventare intelligenti e sostenibili, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili, capaci di introdurre innovazioni e promuovere sviluppo adattandosi ai cambiamenti in atto.

In particolare, FPA ha individuato e analizzato sei dimensioni urbane interessate da processi di innovazione (solidità economica, mobilità sostenibile, tutela ambientale, qualità sociale, capacità di governo e trasformazione digitale), sintesi di oltre 100 indicatori (basati su più di 250 variabili) che, aggregati nell’indice finale ICity Rank, consentono di stilare la classifica finale dei 107 comuni capoluogo.

La classifica

Sebbene Milano resti sempre in vetta alla classica, la novità rispetto agli ultimi anni sta nel fatto che nel 2019 si è ridotto nettamente il divario fra il capoluogo lombardo e il resto del Paese. Nella classifica ICity Rate 2019, la seconda in classifica è Firenze che tallona Milano: è lontana solo due punti, grazie al primo posto nella qualità sociale e trasformazione digitale e al buon posizionamento nella capacità di governo (2°), tutela ambientale (5°) e mobilità sostenibile (3°). Uno dei punti di forza della città toscana è la capacità di “sfruttare appieno le potenzialità offerte dal digitale, seguita da Bologna e Milano – si legge nella ricerca -. Con un punteggio massimo in quattro indicatori (app municipali, digital openness, wi-fi pubblico e trasparenza digitale) e ottime performance in altri quattro (accesso alla banda-larga, IoT e tecnologie di rete, disponibilità di servizi online, social PA), dimostrando un approccio complessivo che coinvolge non solo l’amministrazione comunale ma l’insieme dei soggetti che operano nel contesto urbano”.

Anche Bologna, in terza posizione, diminuisce il distacco dalla vetta piazzandosi davanti a tutti per capacità di governo, seconda per trasformazione digitale e solidità economica, terza per tutela ambientale e qualità sociale. Bergamo, Torino, Trento, Venezia, Parma, Modena e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane, con risultati paragonabili al terzetto di testa in molti degli indicatori analizzati. Trento è prima in tutela ambientale e terza per solidità economica; Venezia seconda per mobilità sostenibile, Modena quarta per trasformazione digitale. Roma, invece, nonostante le buone performance in alcune dimensioni, come quella della qualità sociale (7°), rimane stabile in 15° posizione, con risultati migliorabili soprattutto nella capacità di governo (29°) e nella solidità economica (30°).

Città del Sud in ritardo sul fronte Smart City

Il divario fra Nord e Sud del Paese? C’è e resta ancora ampio. Le prime venti città in classifica appartengono alle aree centro-settentrionali, mentre sono al Nord le città che hanno guadagnato più posizioni rispetto al 2018 (Cuneo 23, Brescia e Rovigo 20, e Piacenza, 18). Bisogna scendere fino al 37° posto per trovare la prima città del Meridione e Isole in classifica, Cagliari, che guadagna sei posizioni rispetto al 2018, e soltanto Pescara, Bari e Lecce, fra le altre città del Sud, riescono ad allontanarsi dalla parte bassa della classifica. Tutti gli altri 34 capoluoghi del Mezzogiorno sono fermi nelle ultime 38 posizioni in classifica, con Crotone maglia nera, preceduta da Vibo Valentia, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani, Foggia, Catanzaro, Reggio Calabria, Isernia e Brindisi.