Finanza Notizie Italia Impact Investing: i 3 settori su cui punture, ma occhio ai fake

Impact Investing: i 3 settori su cui punture, ma occhio ai fake

26 Ottobre 2021 15:37

Il mercato degli investimenti ad impatto, più conosciuto con il suo nome inglese “impact investing“, è pronto per una rapida espansione, grazie a un interesse crescente degli investitori, alle iniziative dei governi per sostenere la crescita green e al quadro regolatorio. Ma le opportunità si concentreranno soprattutto su alcuni settori, secondo la casa d’affari NN Investment Partners (NN IP). In particolare, su tre: sanità, tecnologia e industria verde.

“Se guardiamo ai fondamentali, in relazione al tipo di società in cui investono i nostri fondi a impatto, le prospettive non sono mai state migliori di così – sottolinea Ivo Luiten, Lead Portfolio Manager Impact Equity NN IP – Ci potranno essere sempre essere venti contrari ciclici, ma strutturalmente c’è una crescita enorme”. Ecco perchè.

Sanità oltre i vaccini
Gli Stati Uniti spendono circa il 18% del Prodotto interno lordo (Pil), ovvero quasi 4 trilioni di dollari all’anno, per la sanità. Le aziende che possono aiutare a ridurre questa spesa sono molto richieste: per esempio, i dispositivi medici innovativi ad alta tecnologia possono migliorare l’esito del decorso dei pazienti e tagliare i costi dei trattamenti; anche il segmento life science, cioè le aziende che sviluppano e producono prodotti farmaceutici e medicinali basati sulle biotecnologie e una serie di altri prodotti, sta crescendo rapidamente a causa della crescente attenzione sul fronte della prevenzione. Scegliere i vincitori nel settore dello sviluppo dei farmaci può essere difficile, ma molti fornitori, come le società di ricerca clinica e i produttori di apparecchiature per le applicazioni di life science, offrono interessanti opportunità di investimento.

Tecnologia, ancora in crescita esponenziale
Un altro settore cresciuto in maniera esponenziale durante la pandemia è l’IT, con un’accelerazione della digitalizzazione in tutto il mondo. I produttori di software detengono un’alta leva operativa e beneficiano di una rapida crescita dei flussi di cassa, unitamente a forti vantaggi competitivi come il fattore prezzo e una base di clienti fidelizzata. Tendono inoltre ad avere un’alta percentuale di entrate da abbonamenti. Le aziende che si occupano di infrastrutture tecnologiche presentano anch’esse opportunità reali, dato che i governi hanno in programma di spendere fino a 10 trilioni di dollari per aggiornare o sostituire strutture e sistemi obsoleti e in decadenza, con i piani di crescita “green” che prevedono spese di lungo termine per nuove tipologie di infrastrutture.

Anche il settore della cybersecurity è in rapida espansione, con le aziende che corrono a proteggersi dalle importanti violazioni IT che sono aumentate in questi ultimi anni. Il passaggio al lavoro da remoto e la transizione al cloud stanno cambiando il modo in cui le aziende proteggono le loro risorse digitali, con una transizione in corso verso un approccio multi-location in grado di supportare i dipendenti che lavorano da casa. Questa sfida richiede nuove soluzioni come il modello di sicurezza zero-trust o senza perimetro, basato sul concetto che i dispositivi non dovrebbero essere sicuri per definizione, anche all’interno di una rete aziendale.

La popolarità alle stelle delle app di pagamento digitale e della finanza decentralizzata creerà anche molte opportunità di investimento. Processori di pagamento agili e innovativi sono sulla buona strada per creare le cosiddette reti di pagamento e prestito a circuito chiuso – ecosistemi di pagamento al di fuori del sistema bancario tradizionale che permettono agli utenti di ottenere prestiti che non sarebbero possibili attraverso i canali standard.

L’industria verde contro la lotta al cambiamento climatico
L’urgenza degli sforzi per affrontare il cambiamento climatico si sta intensificando in vista del 2030, la data di riferimento per i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Le aziende che progettano soluzioni per ridurre le emissioni e accelerare la transizione verso l’energia sostenibile sono ben posizionate per beneficiare della politica globale in corso e dei cambiamenti normativi, come la spinta della Cina a ridurre l’inquinamento e le iniziative dell’UE in materia di rifiuti e riciclo. Il settore industriale è un buon posto dove scovare quelle aziende che stanno aiutando le imprese e i consumatori a ridurre la loro impronta di carbonio. Le aziende innovative stanno anche contribuendo alla spinta verso un’economia più circolare, che comporta l’estensione del ciclo di vita dei prodotti, la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo dei materiali, ove possibile, per creare ulteriore valore.

“Le aziende che affrontano la proliferazione della plastica sono un’area chiave di opportunità, con nuove tecnologie come il riciclo chimico che viene sviluppato per integrare i metodi meccanici tradizionali – aggiunge l’esperto di impact investing di NN IP Ivo Luiten – Anche le aziende che stanno aiutando ad abbassare le emissioni e a sviluppare soluzioni di riciclo nelle industrie ad alta emissione come l’acciaio e il cemento stanno facendo passi da gigante”. L’energia a idrogeno e la cattura e lo stoccaggio del carbonio sono nelle loro fasi iniziali, ma rimangono settori da tenere d’occhio.

Ma attenzione all’Impact washing
L’impact investing, che oggi fa muovere 715 miliardi di dollari, è ancora una nicchia rispetto al più ampio mercato degli investimenti sostenibili che vale 35,3 trilioni di dollari, ma è cresciuto in seguito all’adozione degli SDGs delle Nazioni Unite e alla firma dell’accordo sul clima di Parigi nel 2015. Tuttavia, mentre il settore cresce così rapidamente, gli investitori devono diffidare dell'”impact washing”. Si tratta di affermazioni di marketing fuorvianti sulle azioni intraprese da una società o sull’impatto reale di un prodotto finanziario ed è un tema di cui essere consapevoli. Ma non è certo l’unico. Un altro tema chiave che sta crescendo di importanza è come misurare l’impatto: indicatori di performance più robusti, così come un quadro di reporting standardizzato, saranno essenziali per affrontare questo problema.