Notiziario Notizie Italia Gualtieri: con calo spread dividendo credibilità di oltre 38 mld, stima Pil 0,6% ‘prudente’

Gualtieri: con calo spread dividendo credibilità di oltre 38 mld, stima Pil 0,6% ‘prudente’

12 Novembre 2019 15:41

Se l’Italia sarà in grado “preservare e consolidare” la fiducia dei mercati, grazie ai risparmi sulla spesa per interessi potrà beneficiare di “un dividendo di credibilità stimabile in 38,5 miliardi nel quadriennnio 2019-22″. E’ quanto ha detto il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, in audizione a palazzo Madama.

Il titolare del Tesoro ha sottolineato che la legge di bilancio varata dal governo M5S-PD ha contribuito a creare una percezione di “maggiore stabilità della nostra economia”. E la prova del nove, ha fatto notare, è proprio il “calo dello spread” che produrrà, secondo Gualtieri, un “risparmio di 2,7 miliardi per l’anno in corso e 6,7 miliardi nel 2020”.  Risparmi sicuramente notevoli, anche se c’è da fare una puntualizzazione di non poco conto. Il mercato dei BTP ha sicuramente brindato all’insediamento del governo M5S-PD: ma nelle ultime settimane, proprio il timore di tensioni interne alla maggioranza ha rinnovato la paura per i titoli di stato italiani. Risultato: giusto per fare un esempio i tassi decennali, che erano scesi anche al di sotto della soglia dell’1%, sono risaliti, schizzando poi ieri anche fino all’1,356%, a fronte di uno spread BTP-Bund che ha testato il record dall’inizio di settembre, ovvero quota 160 punti base.

Non solo sul mercato secondario, ma anche sul primario, c’è un segnale di ripresa dei tassi, come ha dimostrato anche l’esito dell’asta odierna dei tassi dei Bot.

Gualtieri ha difeso l’impianto della manovra, mostrandosi disponibile ad apportare modifiche a quelle microtasse che tanto stanno facendo gridare allo scandalo. Si tratta della plastic tax, la sugar tax e della tassa sulle auto aziendali. Un commento severo ha avuto come mittente Confindustria.

Ma per il ministro la manovra delinea un “percorso di crescita duratura salvaguardando la sostenibilità della finanza pubblica”.

Il ministro ha parlato inoltre di “segnali incoraggianti” sull’economia italiana, definendo la stima sulla crescita del Pil italiano al ritmo dello 0,6% nel 2020 “prudente e raggiungibile” e di arrivare negli anni successivi a raggiungere anche un ritmo di espansione dell’1%:

“A fronte di una difficile situazione internazionale gli indicatori di economia italiana, se da un lato risentono del quadro globale, hanno recentemente mostrato segnali incoraggianti i previsori indicano un lieve incremento del Pil anche nel quarto trimestre e questo consentirebbe di migliorare il dato di crescita 2019 rispetto alla previsione della Nadef a 0,1% ma dovrebbe dar luogo a un effetto di trascinamento positivo nel 2020, quindi lo 0,6% stimato appare ampiamente raggiungibile e ci permette di proiettare una crescita negli anni successivi all’1%”.

Tra le altre critiche che vedono però destinatario il ministro Gualtieri in queste ultime ore quella firmata dall’Unione nazionale dei Consumatori (UNC) e avente per oggetto l’unificazione delle imposte sulla casa Imu e Tasi.

Per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, si legge nel comunicato dell’Unc, con l’unificazione Imu-Tasi non ci saranno aggravi per il contribuente, essendo assicurata l’invarianza di gettito. Ma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, fa notare:

“Il ministro ci deve però spiegare da dove arrivano i 14,45 mln di gettito aggiuntivi che nella Nota tecnica si stimano per il 2020, che arrivano a 68,53 mln nel 2021″ . “Inoltre – si legge ancora nella nota – il vero problema è la maggiorazione dello 0,8 per mille rispetto all’ aliquota massima del 10,6, che porta l’aliquota effettiva all’11,4 per mille, e che di fatto diventa definitiva a decorrere dal 2020 per quei comuni che già ce l’avevano. E’ vero che formalmente non ci sono nuovi aumenti, peccato che i vecchi aumenti provvisori diventino ora definitivi” prosegue Dona. “Un giochino che, stando sempre alla Nota tecnica, implica un gettito annuo di 270 milioni”.

Insomma, la manovra sarà anche espansiva, come la definisce il governo Conte bis ma le associazioni di settore ed esperti – una platea ben nutrita, che include Confindustria e Rete Imprese Italia – , finora, ne hanno messo in evidenza piuttosto il lato restrittivo.