Notiziario Notizie Italia Fisco: le piccole imprese sono le più tartassate, versano 4,4 mld in più

Fisco: le piccole imprese sono le più tartassate, versano 4,4 mld in più

26 Agosto 2019 12:55

Le piccole imprese pagano più tasse rispetto alle grandi. Nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro, pari al 53% degli oltre 80 miliardi di imposte versate da tutto il sistema produttivo. Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto “solo” 37,9 miliardi, vale a dire il 47% del totale. In buona sostanza i piccoli hanno versato 4,4 miliardi di tasse in più rispetto a tutti gli altri. A denunciarlo è la Cgia.

“Come dimostrano i dati di questa elaborazione – afferma il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo – l’apporto fiscale delle medie e grandi imprese è molto inferiore alle attese. Tale risultato è ascrivibile sia al loro esiguo numero sia all’elevata possibilità che queste realtà produttive hanno di eludere il fisco”. Come ha segnalato recentemente il Fondo Monetario Internazionale, il mancato pagamento delle imposte da parte delle grandi multinazionali del web, ad esempio, sottrae ogni anno all’erario italiano circa 20 miliardi di euro.

Un peso quasi insopportabile per le piuccole imprese che devono fare i conti anche con la questione dei mancati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione (Pa). L’ammontare del debito commerciale della Pa nei confronti dei propri fornitori è di 57 miliardi di euro, di cui circa la metà riconducibile ai mancati pagamenti.

Tornando al mondo delle imprese, oggi si conta un numero molto ristretto di grandi imprese. La Cgia ricorda che fino alla prima metà degli anni ’80 il loro ruolo nell’economia nazionale era di primissimo piano. A quel tempo, l’Italia era tra i leader mondiali nella chimica, nella plastica, nella gomma, nella siderurgia, nell’alluminio, nell’informatica e nella farmaceutica, grazie al ruolo e al peso di molte grandi imprese pubbliche e private (Montedison, Eni, Montefibre, Pirelli, Italsider, Alumix, Olivetti, Angelini, etc.). A distanza di quasi 40 anni, invece, l’Italia ha perso terreno e leadership in quasi tutti questi settori.