Notiziario Notizie Italia Editoria in affanno: gruppi in perdita e ricadute su occupazione ma brilla RCS

Editoria in affanno: gruppi in perdita e ricadute su occupazione ma brilla RCS

13 Dicembre 2018 17:36

Il Corriere della Sera si aggiudica il primo posto nella top ten dei quotidiani d’informazione italiani con 227mila copie giornaliere nel 2017, seguito da La Repubblica (191mila copie) e La Stampa (146mila). Chiudono la classifica Avvenire (102mila), Il Messaggero (101mila), QN-Il Resto del Carlino (99mila), Il Sole 24 ORE (91mila), QN-La Nazione (73mila), Il Giornale (60mila) e Il Gazzettino (51mila). La classifica è quella fornita da R&S Mediobanca nell’edizione 2018 della sua consueta indagine sull’editoria in cui vengono analizzati i principali otto gruppi editoriali italiani cui fanno capo i maggiori quotidiani nazionali d’informazione, attraverso i conti del periodo 2013-2017 e dei primi nove mesi 2018.

Quotidiani: in Italia i prezzi meno cari d’Europa

Il 2017 ha visto un trend decrescente della diffusione cartacea in Italia, diminuita nell’ultimo anno di circa 400 mila copie al giorno, passando da 2,6 milioni a 2,2 milioni (-15,4% sul 2016 e -40,5% sul 2013) (dati ADS). A livello mondiale, invece, nello stesso anno la diffusione su carta è rimasta stabile (-0,1% sul 2016) e oggi la diffusione dei quotidiani italiani vale lo 0,4% di quella mondiale, meno di quella del primo quotidiano tedesco e britannico insieme. Nel 2017 il calo del giro d’affari dei gruppi editoriali in Italia non si riscontra in Francia (+7,5% sul 2016), Germania (+2,6%) e Regno Unito (+1%). Guardando ai prezzi dei quotidiani, l’Italia vanta quelli meno cari in media rispetto a quelli europei e nel 2013-2017 registrano l’incremento più contenuto. A conti fatti il Bild, Sun e Daily Mail costano meno della metà ma hanno una diffusione mediamente di quasi sei volte superiore a quella dei primi due quotidiani d’informazione dei principali paesi europei.

I ricavi dei gruppi italiani: prevale il segno meno

Guardando ai ricavi aggregati degli otto principali gruppi editoriali italiani prosegue nel 2017 nonostante qualche lieve segnale di miglioramento. Nell’ultimo anno i principali otto grandi editori hanno registrato ricavi complessivamente per 3,5 miliardi di euro, -6% sul 2016 e -20,2% sul 2013. I primi tre, Mondadori (fatturato di 1.268€ mln), RCS (896€ mln a cui si aggiungono 89€ mln di Cairo Editore, entrambi consolidati dalla Cairo Communication) e GEDI (634€ mln), rappresentano da soli l’83% del giro d’affari dei maggiori otto operatori editoriali nazionali. Ma ciò che emerge R&S Mediobanca sono le perdite cumulate nel periodo 2013-2017 per 1,2€ mld. Unica eccezione Cairo Editore che chiude il quinquennio in positivo (38€ mln). L’ingente calo delle vendite si riflette sull’occupazione: tra il 2013 e il 2017 la forza lavoro nell’editoria è diminuita di 3.301 unità, -21,7% sul 2013 e -8,8% sul 2016, attestandosi a 11.886 unità a fine 2017. Nel 2017 alcuni gruppi sono però in miglioramento: in particolare, RCS ha fatto registrare un utile netto di 71€ mln (rispetto ai 4€ mln del 2016), Mondadori 30,4€ mln (22,5€ mln nel 2016) e Il Sole 24 ORE 7,5€ mln (-92,6€ mln nel 2016