Finanza Notizie Italia A ruba il bond sostenibile di Intesa Sanpaolo per lo sviluppo dell’economia circolare

A ruba il bond sostenibile di Intesa Sanpaolo per lo sviluppo dell’economia circolare

28 Novembre 2019 09:00

Domanda boom, proveniente soprattutto da investitori istituzionali esteri, per il primo Sustainability Bond di Intesa Sanpaolo volto a sostenere i finanziamenti concessi dalla banca nell’ambito del plafond da 5 miliardi di euro dedicato all’economia circolare.

I dettagli dell’emissione a 5 anni con cedola fissa dello 0,75%

La domanda è stata pari a oltre 3,5 miliardi di euro e alla fine la banca guidata da Carlo Messina ha concluso l’operazione collocando 750 milioni di euro di titoli obbligazionari con una cedola fissa dello 0,75%, con scadenza a 5 anni.

Il Sustainability Bond andrà a sostenere il plafond circular al quale si accede – attraverso le ordinarie procedure di concessione del credito – rispettando alcuni specifici criteri sviluppati da Intesa Sanpaolo Innovation Center assieme alla Fondazione Ellen MacArthur, in tema di economia circolare. Ad oggi, sono state finanziate circa 60 operazioni, per un importo complessivo pari a 600 milioni di euro a valere sul plafond. “L’operazione – ha dichiarato Stefano Del Punta, Chief Financial Officer di Intesa Sanpaolo – rappresenta, un passaggio di grande rilievo nell’ambito dello sviluppo dell’economia circolare previsto dal Piano d’Impresa 2018-2021. Intesa Sanpaolo intende porsi come modello di riferimento a livello globale nell’impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale e culturale e per tutela dell’ambiente; nel sostegno della promozione sociale e di adeguate regole di governo societario, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UN SDGs)”.

Boom di richieste dal Regno Unito, il 13% dall’Italia

L’emissione è stata sottoscritta prevalentemente da investitori istituzionali: Asset Manager (75%), Banche e Private banking (10%), Enti Pubblici (10%), Assicurazioni e Fondi pensione (4%). Così ripartiti su base geografica: Regno Unito & Irlanda (23%), Germania e Austria (18%), Francia (17%), Italia (13%), Benelux (11%), Svizzera (6%), Spagna e Portogallo (5%) e Paesi Nordici – Danimarca, Norvegia e Svezia – (5%). Banca IMI e Crédit Agricole CIB hanno agito quali Green Structuring Advisor e Joint Bookrunner. ING e Société Générale hanno agito in qualità di Joint Bookrunner dell’operazione.

Intesa Sanpaolo nel 2017 era stata la prima banca italiana a debuttare con un Green Bond da 500 milioni di euro (obbligazione senior non garantita a cinque anni, riservata agli investitori istituzionali internazionali) destinata a finanziamenti a sostegno della sostenibilità ambientale, in particolare le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. I proventi sono stati interamente assegnati nel primo anno di vita del titolo e a giugno 2019 risultano finanziati 75 progetti che hanno permesso di evitare l’emissione di oltre 350.000 tonnellate di CO2, nell’arco di soli 12 mesi.