Scheda ETF
Nome: Lyxor Ucits ETF Msci Emu Value
Dati principali

Nome: | Lyxor Ucits ETF Msci Emu Value | |
Sottostante: | Msci Emu Value | |
Mercato di riferimento: | Style | |
Emittente: | Lyxor | |
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Valori | |||||||||||||||||||||||
Ultimo Valore: 114,5 EUR Data: 16.4.2021 Massimo (giorno): 114,5 Minimo (giorno): 113,96 | |||||||||||||||||||||||
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Descrizione e commento: |
Il Lyxor Ucits ETF Msci Emu Value replica l’andamento di un indice composto da azioni di società dell’area euro caratterizzate da prospettive di utili elevati. Le azioni value sono infatti titoli dotati di solidi fondamentali, che godono di rilevanti aspettative circa una crescita degli utili, e quindi in linea teorica anche di una politica dei dividendi più generosa rispetto a quella della media del mercato. |
Sintesi: |
Il Lyxor Ucits ETF Msci Emu Value consente l’investimento su un paniere ben diversificato di titoli dell’eurozona caratterizzati da prospettive di alti tassi di crescita degli utili e in linea teorica dei dividendi. Si tratta di uno strumento da privilegiare in fasi di mercato moderatamente rialziste. |
Indice sottostante: |
L’indice Msci Emu Value è un sottoinsieme del più largo indice Msci Emu che raggruppa 300 blue chips dei paesi di eurolandia, da cui sono selezionate le azioni di società dell’area euro con prospettive di utili elevati. La selezione è effettuata sulla base di tre indicatori: patrimonio netto/prezzo, utile atteso a un anno/prezzo e dividend yield (dividendi pagati/prezzo). L’indice comprende circa 150 società, pesate sulla base della capitalizzazione corretta per il flottante disponibile. |
Strategia: |
Le migliori condizioni operative per lo strumento sono rappresentate da mercati azionari rialzisti ma non euforici. Nella fase indicata infatti gli operatori fanno ancora riferimento nelle loro scelte di investimento ai fondamentali piuttosto che a entusiastiche valutazioni sulle prospettive di crescita. |
Fattori di rischio: |
Data l’elevata presenza all’interno del paniere di titoli appartenenti a settori industriali, dei beni di consumo ciclici e dei bancari (le tre categorie maggiormente rappresentate con una quota complessiva di circa il 55%), lo strumento potrebbe risentire di una fase di rallentamento del ciclo economico. La concentrazione sull’area euro, pur riducendo drasticamente il rischio cambio (legato solo a un eccessivo apprezzamento dell’euro che renderebbe meno competitive le esportazioni), fa sì che la diversificazione geografica in altre aree del mondo sia assente. Questo determina inoltre, considerato il livello relativamente più alto dell’indebitamento aziendale nell’area euro, che lo strumento possa risentire negativamente di un incremento dei tassi d’interesse. L’apprezzamento delle quotazioni petrolifere incide infine negativamente nei confronti dell’Etf, anche se l’effetto è attenuato dalla discreta presenza nel paniere di titoli del settore oil. |
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