Scheda ETF
Nome: Lyxor Ucits Etf Dow Jones Industrial Average
Dati principali

Nome: | Lyxor Ucits Etf Dow Jones Industrial Average | |
Sottostante: | Dow Jones Industrial Average | |
Mercato di riferimento: | Azionario Usa | |
Emittente: | Lyxor | |
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Valori | |||||||||||||||||||||||
Ultimo Valore: 261,07 EUR Data: 25.2.2021 Massimo (giorno): 262,4 Minimo (giorno): 261,07 | |||||||||||||||||||||||
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Descrizione e commento: |
L’Etf si pone l’obiettivo di replicare l’andamento dell’indice Dow Jones Industrial Average, consentendo l’investimento sull’indice rappresentativo delle maggiori aziende degli Stati Uniti e che svolge il ruolo di guida nei confronti degli indici mondiali. Con tale strumento è dunque possibile prendere posizione sul mercato azionario più importante del mondo e in particolare sulle sue realtà imprenditoriali maggiormente consolidate. Nonostante la preponderanza all’interno del paniere di titoli appartenenti a settori tradizionali l’indice vanta un discreto grado di diversificazione settoriale. |
Sintesi: |
Il Lyxor Etf Dow Jones Industrial Average costituisce un mezzo per effettuare un investimento sul mercato azionario più importante del mondo e sulle sue aziende più significative. Per le sue caratteristiche lo strumento è da privilegiare in fasi di mercato orizzontale o di moderata ascesa, piuttosto che in fasi di espansione. |
Indice sottostante: |
L’indice è rappresentativo dell’andamento dei 30 titoli delle aziende statunitensi leader nei rispettivi settori, e le cui azioni rappresentano circa il 25% del valore di mercato di tutti i titoli quotati sul Nyse. Particolarità dell’indice è quella di essere price weighted, ossia costruito in modo che il peso di ogni singolo titolo all’interno del paniere sia determinato dal suo prezzo e non dalla sua capitalizzazione. Pertanto l’indice reagirà maggiormente agli scostamenti dei titoli con il prezzo di quotazione più alto. Nonostante tale anomalia i titoli che lo compongono sono trattati con tale frequenza da consentire all’indice di fornire letture puntuali dei movimenti del mercato. L’indice, costituito nel 1884, ha un’ampia valenza storica, anche se è parzialmente sbilanciato sul settore manifatturiero, oggi meno rappresentativo della composizione dell’economia americana. |
Strategia: |
Lo strumento si presenta adatto per l’investimento sul mercato azionario americano, con un peso preponderante su settori tradizionali, quali quello industriale/manifatturiero. Le società i cui titoli appartengono all’indice sono così caratterizzate, per la quasi totalità, da fondamentali solidi, e da ritorni per l’investitore relativamente costanti. In linea teorica tale strumento non è quindi da privilegiare nelle fasi di espansione dei mercati, quando maggiori performance potrebbero essere raccolte con titoli di aziende caratterizzate da un tasso di sviluppo maggiore. |
Fattori di rischio: |
Il particolare sistema di calcolo dell’indice fa sì che quest’ultimo non sia completamente rappresentativo delle potenzialità dell’economia americana. Inoltre la sua composizione lo rende maggiormente sensibile alla dinamica del ciclo economico di quanto non siano altri indici con composizione più estesa. Grazie alla sovraponderazione dei settori industriali, tuttavia, l’esposizione verso variazioni dei tassi d’interesse risulta inferiore rispetto ad altri indici in cui è maggiore la presenza di titoli finanziari. Dal punto di vista valutario, lo strumento è denominato in euro, ma in considerazione dell’alta percentuale di ricavi ottenuti all’estero dalle aziende presenti nell’indice, riflessi negativi sull’investimento si avrebbero in fasi di ascesa del dollaro nei confronti dell’euro, quando le esportazioni americane diventano meno convenienti sui mercati internazionali. |
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