Notiziario Notizie Italia Clima mite e aumento forniture alleviano la crisi gas: in Europa prezzi giù del 60% dai massimi

Clima mite e aumento forniture alleviano la crisi gas: in Europa prezzi giù del 60% dai massimi

3 Gennaio 2022 13:29

Si attenuta la crisi europea del gas con lo sboom dei prezzi nelle ultime sedute del 2021. Il future con scadenza febbraio sul gas legato al TTF, il prezzo all’ingrosso del gas in Europa, è arrivato a scendere oggi di un ulteriore 6% in area 66 euro per megawattora, per poi risalire in area 73 euro. Le ultime 8 sedute erano tutte state caratterizzate da ribassi dei prezzi. 

A dicembre il gas europeo ha segnato un saldo di -30% dopo che le quotazioni erano schizzate prima di Natale ai massimi storici in area 180 euro a causa del calo della fiducia nell’arrivo di altro gas dalla Russia.

Cosa ha innescato il dietrofront dei prezzi

A favorire lo sgonfiarsi delle pressioni al rialzo sui prezzi del gas è l’allentamento delle preoccupazioni che le forniture potrebbero mancare durante l’inverno. Da un lato c’è il materializzarsi dell’arrivo di gas naturale liquefatto dagli Usa verso l’Europa, dall’altro le temperature miti dovrebbero contribuire a ridurre la domanda di carburante.
A innescare il brusco calo del prezzo del gas dai top pre-natalizi è stata la notizia delle petroliere statunitensi che hanno iniziato a dirigersi verso l’Europa. Secondo i dati di monitoraggio delle navi compilati da Bloomberg, le esportazioni globali di gas naturale liquefatto sono balzate a un record il mese scorso con Qatar, Stati Uniti e Australia – i tre principali esportatori al mondo di carburante super-raffreddato – che hanno tutti incrementato la produzione a dicembre rispetto all’anno precedente.

“I prezzi del gas in Europa sono scesi in modo significativo alla fine di dicembre, spinti dalla minore domanda di riscaldamento (poiché le temperature sono aumentate significativamente al di sopra della norma) e dall’aumento dell’offerta di GNL poiché l’Asia ha moderato le sue importazioni di GNL”, rimarca il report odierno di EnergyScan. Da un lato le importazioni di GNL in Cina sono diminuite dell’1,4% a/a a dicembre, dall’altro c’è stato un forte aumento dei flussi di GNL verso l’Europa a dicembre (+19% m/m e +42% a/a).

I prezzi elevati del gas hanno spinto i costi energetici a livelli record e alimentato l’inflazione. Per l’Italia a fine 2021 è arrivata la doccia gelata del +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas annunciato dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) per il primo trimestre 2022. Aumenti che si aggiungono a quelli già consistenti del 3° trimestre 2021 (+9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas) e del 4° trimestre 2021 (+29,8% per la luce e +14,4% per il gas). Una stangata record da 1.008 euro a famiglia (441 euro per luce e 567 euro per il gas), secondo i calcoli dell’Unione Consumatori e di 1.119 euro secondo il Codacons.