Finanza Notizie Mondo Tech Usa sotto i fari: tra trimestrali Amazon e Google, ma anche accordo Apple-Intel

Tech Usa sotto i fari: tra trimestrali Amazon e Google, ma anche accordo Apple-Intel

26 Luglio 2019 09:55

Tech americano sotto i riflettori dentro e fuori Wall Street. Se da una parte domina il tema delle trimestrali, in particolar modo quelle diffuse nella notte da Amazon e Alphabet (la holding di cui fa parte Google), dall’altra c’è anche l’ufficializzazione di Apple che rileva, come anticipato nei giorni dalla stampa, le attività di maggioranza della divisione chip modem di Intel, in una operazione da 1 miliardo di dollari. Nella settimana in cui è piombata la notizia relativa alla decisione del dipartimento di Giustizia di lanciare un’indagine antitrust su alcuni colossi dell’hi-tech che, secondo il Wall Street Journal, sarebbero Facebook, Amazon, Google ed Apple.

Rumors confermati: accordo tra Intel e Apple
Solo qualche giorno fa la stampa internazionale aveva anticipato le trattative tra i due colossi tech americani ed ecco che nella notte italiana è arrivata l’ufficializzazione dell’accordo tra Apple e Intel in base al quale il colosso di Cupertino rileva la maggioranza delle attività di chip modem dedicata agli smartphone di Intel. Si tratta di una operazione da circa un 1 miliardo di dollari che dovrebbe essere chiusa nel quarto trimestre del 2019, una volta ottenuto il via libera da parte delle Autorità competenti. Circa 2.200 dipendenti di Intel si uniranno al big della Mela Morsicata insieme a proprietà intellettuali, attrezzature e contratti.
“Questo accordo ci consente di concentrarci sullo sviluppo della tecnologia per la rete 5G”, ha spiegato Bob Swan, Ceo di Intel. Nella nota Johny Srouji, manager di Apple, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato con Intel per molti anni e sappiamo che questo team condivide la passione di Apple per la progettazione di tecnologie che offrono le migliori esperienze al mondo per i nostri utenti”.

Tempo di trimestrali a Wall Street

I conti di Alphabet (la holding di cui fa parte Google) sono stati migliori delle attese, quelli di Amazon vedono interrompersi gli utili record registrati negli ultimi trimestri.

Alphabet, il big tech di Mountain View, ha archiviato il secondo trimestre del 2019 con un utile netto di 9,95 miliardi di dollari, con gli utili per azione di 14,21 dollari. I ricavi complessivi sono saliti del 9% a 38,94 miliardi. Il consensus FactSet un utile per azione di 11,10 dollari su un fatturato totale di 38,15 miliardi. Le entrate pubblicitarie sono invece aumentate del 16% a 32,6 miliardi rispetto ai 28,9 miliardi dell’analogo periodo nel 2018. “Sono entusiasta dello slancio in tutti i business di Google e dall’innovazione che sta alimentando la nostra crescita”, ha dichiarato il ceo di Google, Sundar Pichai. Il consiglio di amministrazione del gruppo ha anche autorizzato un nuovo piano di buyback da 25 miliardi.

Per Amazon il secondo trimestre dell’anno è stao chiusi con utili per 2,6 miliardi, o 5,22 per azione, in rialzo rispetto ai 5,07 per azione dello stesso periodo dello scorso anno, ma inferiori alle attese del consensus. Il fatturato si è attestato a 63,4 miliardi, in crescita rispetto ai $52,9 miliardi dell’anno scorso, con il business di cloud-computing Amazon Web Services che ha inciso sul totale per 8,38 miliardi. Gli analisti avevano previsto in media un Eps superiore, pari a 5,56, su vendite per 62,52 miliardi, di cui 8,48 miliardi derivanti da AWS, stando all’outlook di FactSet.