Notiziario Notizie Italia Se sei benestante hai un iPhone, ma non viceversa

Se sei benestante hai un iPhone, ma non viceversa

10 Luglio 2018 15:04

Possedere un iPhone vuol dire essere ricchi? Una banalità, sicuramente, ma forse un piccolo legame forse c’è. A spiegarlo è l’University of Chicago che, in collaborazione con il National Bureau of Economic Research, ha determinato la lista degli indicatori del benessere economico pubblicato nel suo studio “Coming Apart? Cultural Distances in the United States over Time”. E l’iPhone, il cosiddetto melafonino di Apple, risulta essere al primo posto di questa particolare classifica.

LO STUDIO – Nessun brand al mondo è sinonimo di “benessere economico” come Apple e il suo iPhone, almeno secondo quanto emerge dai dati raccolti da Mediamark Research nel 2016 negli Stati Uniti. I dati, infatti, sono stati raccolti nel 2016 su un campione di oltre 6.000 benestanti intervistati. Il 69,1% possiede un iPhone e il 66,9% ha un iPad. Poco più in basso l’utilizzo di uno smartphone Android (di qualsiasi modello) o di una TV Samsung. Il team di ricercatori ha utilizzato algoritmi basati sul machine learning per incrociare dati su genere, età, etnia e diversi parametri socio-culturali per ottenere i risultati. 

 

apple

 

NON E’ VERO IL CONTRARIO – Se sei benestante, quindi, è molto probabile tu abbia un iPhone. Un assioma, però, sul quale è difficile applicare la proprietà commutativa. Strategy Analytics ha diffuso la sua ricerca effettuata sulle unità di smartphone vendute durante il primo trimestre del 2018 e, durante i primi 3 mesi di quest’anno, sono stati venduti circa 345 milioni di smartphone nel mondo e quello più venduto è anche il più costoso: iPhone X. Il modello di punta della casa di Cupertino ha venduto circa 16 milioni di unità in tutto il mondo, seguito nella classifica da altri due dispositivi Apple: rispettivamente iPhone 8 con 12,5 milioni di unità vendute e iPhone 8 Plus con 8,3 milioni di vendite. Una buona percentuale di questi dispotivi, però, il 47%, è acquistata tramite contratti in abbonamento con operatore telefonico, che permettono di dilazionarne il costo. Facile, quindi, immaginare che chi si affida a tale soluzione scelga il pagamento a rate per evitare di spendere l’intera cifra per lo smartphone. Non vuol dire essere “poveri”, ma semplicemente si cerca di stare attenti alle spese.

Tornando alla classifica, per trovare un dispositivo Android dobbiamo scendere al quinto posto con Xiaomi Redmi 5A (5,4 milioni) seguito da Samsung Galaxy S9+ (5,3 milioni).