News Notiziario Notizie Inghilterra Deliveroo: flop Ipo, non solo per pessimo tempismo. Pesano anche dubbi di governance

Deliveroo: flop Ipo, non solo per pessimo tempismo. Pesano anche dubbi di governance

7 Aprile 2021 10:09

Lo scorso 31 marzo Deliveroo, la piattaforma inglese di food delivery, ha fatto il suo debutto sulla Borsa di Londra con la più grande Ipo (Initial Public Offering) del Regno Unito del 2021. Nonostante l’evento fosse particolarmente atteso da molti investitori, fino ad ora l’esito della quotazione è stato alquanto deludente. Come mai? Uno su tutti è il pessimo tempismo della quotazione, ovvero la ripresa economica che sta portando molti ristoranti a riprendere il regolare esercizio commerciale. Infatti, in seguito alle riaperture dei locali (in Uk, ma non solo), è prevedibile un calo degli ordini sulla piattaforma, poiché una fetta di clientela preferirà tornare al ristorante piuttosto che ordinare cibo a domicilio. “Pertanto, riteniamo che i titoli di food-delivery, molto apprezzati durante la pandemia, saranno sempre meno ricercati da parte degli investitori”, sottolinea Antonio De Negri, Founder e CEO di Cirdan Capital.

Anche, DoorDash, la rivale americana di Deliveroo, che ha lanciato l’Ipo verso la fine del 2020 e che aveva registrato un +86% nel primo giorno di quotazione registra, ad oggi, un -30%: anche questo rallentamento è imputabile alla graduale riapertura delle attività ristorative. Allo stesso modo, Deliveroo ha registrato un -26% rispetto al prezzo di debutto, bruciando circa 2 miliardi di sterline di capitalizzazione in pochi giorni.

Ma non solo. Oltre al tempistico poco azzeccato, secondo Cirdan Capital, ha giocato a sfavore anche un elemento tecnico che riguarda proprio la struttura azionaria a doppia classe scelta da Deliveroo: tale organizzazione del capitale, composta da azioni di classe A e di classe B, è stata infatti pensata per offrire un maggior potere decisionale in fase di votazione ad una categoria di azionisti rispetto che all’altra. “Dato che Will Shu, co-founder ed amministratore delegato ha mantenuto il 57% dei diritti di voto, abbiamo osservato come molti investitori istituzionali abbiano scartato la tesi d’investimento Deliveroo proprio perché non avrebbero avuto l’influenza desiderata in fase di votazioni – spiega De Negri – anche questo aspetto ha giocato un ruolo cruciale nel portare il titolo ad un prezzo sotto le aspettative”.

Una soluzione per recuperare il valore perso, secondo Cirdan Capital, potrebbe essere offrire parte delle azioni con più diritti di voto a quegli investitori istituzionali interessati al business model della piattaforma inglese.