Shock Commerzbank: perdita monstre, chiuderà quasi metà filiali in Germania e sospenderà dividendi per due anni

Laura Naka Antonelli
11 febbraio 2021 - 14:23MILANO (Finanza.com)
Incubo Commerzbank in Germania, con qualcuno che inizia a fare già il paragone con la rivale Deutsche Bank, ai tempi in cui era nel bel mezzo di un processo di ristrutturazione, che ha avuto, di fatto, successo.
Commerzbank invece non naviga affatto in buone acque e il bilancio appena diffuso dalla banca lo ha più che confermato. Tanto che la banca teutonica è stata costretta a decidere la cancellazione dei dividendi per due anni.
Stavolta la Bce non c'entra. L'istituto ha lanciato un processo di ristrutturazione, che si tradurrà in 10.000 licenziamenti e nella chiusura di centinaia di filiali, esattamente 340 delle sue 790, quasi la metà di quelle che si trovano in Germania.
Il mix pandemia Covid-19-ristrutturazione ha inferto un duro colpo, portando la banca a soffrire una perdita netta di 2,9 miliardi nel 2020. La perdita operativa è stata pari a 233 milioni.
La banca tedesca ha detto di sperare di tornare in utile nel 2021, aggiungendo che il suo target è quello di far salire gli utili operativi fino a 2,7 miliardi di euro entro il 2024, e di ripristinare l'erogazione dei dividendi a partire dal 2023.
Fino ad allora, gli azionisti rimarranno a bocca asciutta. Commerzbank ha precisato anche di puntare a completare l'80% dei tagli pianificati alla forza lavora entro il 2023, creando al contempo 2.500 nuovi posti di lavoro.
Da segnalare come il governo di Berlino detenga tuttora una partecipazione di quasi il 16% nella banca, che ha salvato durante la crisi finanziaria degli anni 2008-2009.
Commerzbank aveva diffuso risultati preliminari di bilancio la scorsa settimana, quando aveva annunciato di aver sofferto la prima perdita annuale proprio dalla crisi del 2009. Il titolo, che cede al momento più del 6%, è crollato fino al 7% alla borsa di Francoforte.
L'istituto ha detto di prevedere, anche, che gli accantonamenti per le perdite sui crediti scenderanno di circa 500 milioni rispetto allo scorso anno, possibilmente fino a -1 miliardo. Da segnalare che la banca ha accantonato 1,75 miliardi di euro per far fronte al rischio dei crediti deteriorati, di cui ben 681 milioni soltanto nel quarto trimestre.
Commerzbank invece non naviga affatto in buone acque e il bilancio appena diffuso dalla banca lo ha più che confermato. Tanto che la banca teutonica è stata costretta a decidere la cancellazione dei dividendi per due anni.
Stavolta la Bce non c'entra. L'istituto ha lanciato un processo di ristrutturazione, che si tradurrà in 10.000 licenziamenti e nella chiusura di centinaia di filiali, esattamente 340 delle sue 790, quasi la metà di quelle che si trovano in Germania.
Il mix pandemia Covid-19-ristrutturazione ha inferto un duro colpo, portando la banca a soffrire una perdita netta di 2,9 miliardi nel 2020. La perdita operativa è stata pari a 233 milioni.
La banca tedesca ha detto di sperare di tornare in utile nel 2021, aggiungendo che il suo target è quello di far salire gli utili operativi fino a 2,7 miliardi di euro entro il 2024, e di ripristinare l'erogazione dei dividendi a partire dal 2023.
Fino ad allora, gli azionisti rimarranno a bocca asciutta. Commerzbank ha precisato anche di puntare a completare l'80% dei tagli pianificati alla forza lavora entro il 2023, creando al contempo 2.500 nuovi posti di lavoro.
Da segnalare come il governo di Berlino detenga tuttora una partecipazione di quasi il 16% nella banca, che ha salvato durante la crisi finanziaria degli anni 2008-2009.
Commerzbank aveva diffuso risultati preliminari di bilancio la scorsa settimana, quando aveva annunciato di aver sofferto la prima perdita annuale proprio dalla crisi del 2009. Il titolo, che cede al momento più del 6%, è crollato fino al 7% alla borsa di Francoforte.
L'istituto ha detto di prevedere, anche, che gli accantonamenti per le perdite sui crediti scenderanno di circa 500 milioni rispetto allo scorso anno, possibilmente fino a -1 miliardo. Da segnalare che la banca ha accantonato 1,75 miliardi di euro per far fronte al rischio dei crediti deteriorati, di cui ben 681 milioni soltanto nel quarto trimestre.
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