Notiziario Notizie Altri paesi Europa TLTRO III, Bce inietta 110 miliardi di euro nelle casse delle banche: in prima fila le tedesche e le francesi

TLTRO III, Bce inietta 110 miliardi di euro nelle casse delle banche: in prima fila le tedesche e le francesi

18 Giugno 2021 11:19

Il TLTRO III, strumento attraverso cui la Bce concede finanziamenti a tassi ultra-agevolati alle banche, continua a confermarsi, insieme al PEPP, il bazooka anti Covid-19 tra i più efficienti dell’area euro. Ieri il primo capitolo dell’asta TLTRO III del 2021 ha visto protagoniste 224 banche dell’Eurozona, che hanno presentato richiesta, ricevendo dalla banca centrale europera una liquidità di ben 109,83 miliardi a un tasso che potrà scendere fino a -1% fermo restando il rispetto da parte di alcuni requisiti sui prestiti.

Il piano, va ricordato, è stato varato per incentivare le banche a erogare crediti a famiglie e imprese e una nota di ING ricorda che, finora, gli istituti hanno ricevuto dalla Bce nell’ambito di questo terzo round dei TLTRO una liquidità superiore ai 2 trilioni di euro.

Nel dicembre del 2020, la Bce aveva deciso di lanciare tre nuove operazioni di TLTRO III con una maturity di tre anni per i mesi di giugno, settembre e dicembre del 2021.

In questa edizione di giugno, le banche dell’area euro hanno chiesto una liquidià superiore alle attese: Bloomberg riporta infatti come gli strategist di Societe Generale e anche di JPMorgan Chase & Co. avessero stimato una richiesta di liquidità compresa tra 50 e 100 miliardi di euro.

Dall’articolo dell’agenzia di stampa, emerge anche che, per la maggior parte dello scorso anno, le banche dell’area euro hanno utilizzato i finanziamenti ricevuti dalla Bce soprattutto per acquistare titoli di stato. Stavolta, invece, come ha sottolineato anche JP Morgan, è possibile che la domanda sia legata alle prospettive di rivitalizzazione dell’economia e dunque di maggiori richieste di crediti da famiglie e imprese.

Viene ricordato che sia la Bce che la Bundesbank hanno rivisto al rialzo le loro stime di crescita sul Pil del 2021. Allo stesso tempo, l’indice che misura la fiducia delle aziende in Germnia è balzato a maggio al record dal 2017, in concomitanza con i progressi della campagna di vaccinazioni nel paese. Ancora, lo stesso sondaggio della Bce di aprile dedicato al credito aveva mostrato che le banche europee prevedevano che la domanda di prestiti sarebbe rimbalzata nel secondo trimestre.

Nelle ultime ore, ulteriore ottimismo sulla ripresa dell’economia dell’area euro, è arrivato con le dichiarazioni di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank ed esponente del Consiglio direttivo della Bce, noto per le sue posizioni da falco.

“Il PEPP dovrebbe terminare presto”, ha detto Weidmann, riferendosi al QE pandemico che la Bce di Christine Lagarde ha lanciato lo scorso anno, per blindare l’economia dell’area euro dalla crisi economica scatenata dalla pandemia Covid-19.

“Affinché si possa parlare di normalizzazione di politica monetaria – ha affermato il numero uno della banca centrale tedesca, in un’intervista rilasciata al quotidiano Handelsblatt- si deve essere in presenza di una ripresa economica robusta e della fine delle principali misure adottate per far fronte alla pandemia”, condizioni che il banchiere ritiene che verranno soddisfatte nel 2022.

“Il PEPP dovrà finire quando la pandemia sarà finita”, ha rimarcato Weidmann, una settimana dopo le rassicurazioni arrivate dalla Bce di Christine Lagarde che, tra l’altro, ha detto che è troppo presto per discutere della fine del PEPP.

Tornando allo strumento del TLTRO, un articolo del Sole 24 Ore di oggi che ha ripreso la notizia ha messo in evidenza che e stavolta “le banche tedesche e francesi risultano aver fatto la parte del leone, seguite dalle banche italiane, mentre la partecipazione sarebbe stata modesta per le banche spagnole che sono le più vicine al limite del 55% degli impieghi utilizzati per questo tipo di finanziamento mirato”.

Il quotidiano finanziario ha sottolineato che “le banche italiane si stanno avvicinando al limite del 55% ma non tanto quanto quelle spagnole, e hanno ancora margini di manovra. Le banche italiane e spagnole, inoltre, hanno partecipato in maniera massiccia alle Tltro I e Tltro II e ora sono in roll over nelle Tltro III”.