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Recovery Fund, Bce: ‘Grecia principale beneficiario risorse RRF, ma consistente sostegno anche a Spagna e Italia’

24 Settembre 2020 11:51

A proposito del Recovery Fund, la Bce ricorda che il “Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF) costituisce la componente principale di NGEU (del Next Generation EU, ovvero del Recovery Fund).

“L’intero portafoglio dei prestiti e l’80 per cento dei trasferimenti saranno veicolati dall’RRF, il cui obiettivo è sostenere gli investimenti e le riforme negli Stati membri per favorire una ripresa sostenibile e resiliente, promuovendo nel contempo le priorità dell’Unione in tema di digitalizzazione e di ‘transizione verde’ – si legge nel bollettino economico della Bce, che fa riferimento al periodo compreso tra il 4 giugno e il 9 settembre 2020 – La parte rimanente delle risorse di NGEU sarà utilizzata principalmente per rafforzare i programmi di spesa a livello dell’UE nell’ambito del QFP. Per ricevere il sostegno finanziario nel quadro dell’RRF, gli Stati membri dell’UE dovranno predisporre piani nazionali per la ripresa e la resilienza che definiscano i loro programmi di riforme e investimenti per il periodo 2021-2023. Ci si attende che tali piani prevedano pacchetti coerenti di riforme e progetti di

investimenti pubblici (con i Recovery Plan, piani di rilancio) e affrontino le sfide individuate nel contesto del Semestre europeo. Essi dovrebbero inoltre rafforzare il potenziale di crescita, la creazione di

posti di lavoro e la resilienza economica e sociale dello Stato membro interessato”.

“Il sostegno finanziario – si legge nel bollettino economico -sarà erogato in tranche una volta conseguiti gli obiettivi

intermedi e finali specificati nei piani. Il volume del sostegno finanziario nell’ambito di NGEU è significativo in

termini macroeconomici, pari a quasi il 5 per cento del PIL dell’area dell’euro. L’idea è che tale sostegno finanziario sia pienamente impegnato entro la fine del 2023 ed erogato in gran parte nel periodo 2021-2024. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i trasferimenti avranno un profilo temporale più concentrato nella fase finale rispetto ai prestiti. Sebbene permangano incertezze

circa le implicazioni per i bilanci nazionali, nel periodo 2021-2024 NGEU implicherebbe un’espansione di bilancio incentrata sul debito pari in media a circa l’1 per cento del PIL nell’area dell’euro, ipotizzando che il sostegno sia utilizzato a livello nazionale per finanziare spese aggiuntive. Se impiegato per spesa produttiva e accompagnato da riforme favorevoli alla crescita, NGEU non solo contribuirebbe a sostenere la ripresa, ma aumenterebbe anche la resilienza e il potenziale di crescita delle economie degli Stati membri”.

“Lo schema di ripartizione dell’RRF garantisce un maggiore sostegno macroeconomico ai paesi più vulnerabili. Nel periodo 2021-2022 i fondi saranno ripartiti in base al reddito pro capite e agli andamenti della disoccupazione osservati

in passato; per il 2023 questi ultimi saranno sostituiti dalle diminuzioni del PIL reale osservate nel periodo 2020-2021. La distribuzione concordata dei fondi comporterà

un considerevole sostegno finanziario netto a quei paesi dell’area dell’euro che si trovano ad affrontare le maggiori sfide economiche e di bilancio dopo la pandemia. La Grecia sarà il principale beneficiario netto dei fondi dell’RRF in

rapporto al PIL, ma anche la Spagna e l’Italia, che dovrebbero essere tra gli Stati maggiormente colpiti in termini di decessi e ricadute economiche, riceveranno un

consistente sostegno”.