News Finanza Notizie Italia Tria: -10 miliardi di deficit in due anni. Dombrovskis: serve maxi correzione (Il Sole 24 Ore)

Tria: -10 miliardi di deficit in due anni. Dombrovskis: serve maxi correzione (Il Sole 24 Ore)

14 Giugno 2019 07:35

“Tria: -10 miliardi di deficit in due anni, Dombrovskis: serve maxi correzione”. Così il Sole 24 Ore sulla riunione dell’Eurogruppo che si è svolta nella giornata di ieri a Lussemburgo.

Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha presentato un piano che ridurrebbe il deficit strutturale di 8-10 miliardi; 3-4 miliardi arriverebbero dalla revisione dei saldi 2019, il resto da welfare, spending, sconti fiscali.

“È il piatto che il ministro dell’Economia Tria porta sul tavolo del complicato negoziato con la Ue, con l’obiettivo di stoppare una procedura d’infrazione che renderebbe impossibile la costruzione della manovra d’autunno”, scrive il Sole 24 Ore, indicando che i primi 3,5-4 miliardi di tagli al deficit strutturale “arriverebbero tutti dalle entrate maggiori del previsto e dalle minori spese per reddito di cittadinanza e quota 100. Per certificarle serve un atto ufficiale, ma non necessariamente un decreto correttivo”.

Tria continua a ritenere infatti che all’Italia non serva alcuna manovra correttiva. Non è dello stesso avviso il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, secondo cui “servono aggiustamenti considerevoli” sui conti.

“La seconda tappa del piano guarda all’anno prossimo – continua il Sole – E qui i problemi di compatibilità con i programmi della maggioranza, Flat Tax in testa, si fanno serissimi. «Ero favorevole alla Flat Tax anche prima di diventare ministro – ha ricordato Tria ieri negando tensioni con il leader leghista -, bisogna vedere come si fa”, e “in questo momento gli obiettivi di deficit sono quelli”.

Ovvero?

L’obiettivo, spiega il quotidiano di Confindustria, è puntare su un taglio del deficit di altri 5-6 miliardi, fino allo 0,3% del Pil; nel Def l’obiettivo si riferisce al deficit nominale, ma secondo Tria potrebbe essere applicato anche al deficit strutturale, in questo modo evitando che il debito-Pil schizzi verso il 135%, come stimato dalla Commissione Ue. Da segnalare che, soltanto nel 2020, le regole dell’Ue imporrebbero una correzione da 10-12 miliardi.