Notiziario Notizie Italia TIM: fondo KKR cambia le carte in tavola? Pronto a lanciare Opa anche in caso di no a due diligence

TIM: fondo KKR cambia le carte in tavola? Pronto a lanciare Opa anche in caso di no a due diligence

13 Dicembre 2021 14:15

Titolo TIM in rialzo sul Ftse Mib di Piazza Affari, tra i migliori del listino, con gli investitori che riscoprono l’appeal speculativo dell’azione, dopo alcune indiscrezioni circolate nel fine settimana relative alle intenzioni di KKR.

Secondo un articolo de La Stampa, il fondo di private equity Usa avrebbe intenzione di andare avanti con la sua manifestazione di interesse, lanciando un’Opa su Telecom Italia, anche nel caso in cui il cda del gruppo cercasse di sbarrargli la strada. Cosa che potrebbe, di fatto, avvenire. Il quotidiano ha riportato infatti rumor “secondo cui venerdì prossimo il cda di Tim potrebbe rigettare la richiesta di KKR di eseguire una due diligence sulla società, un esame di quattro settimane che il fondo americano, nella sua lettera non vincolante, aveva posto tra le condizioni per presentare l’Opa sul gruppo telefonico”.

Questo, anche per la contrarietà all’operazione,  manifestata fin da subito, dall’azionista di maggioranza, ovvero dai francesi di Vivendi, il colosso media controllato dal magnate bretone Vincent Bolloré.

Non per niente negli ultimi giorni sono circolate anche voci su un piano anti-KKR da parte di Vivendi, che avrebbe intavolato trattative con il secondo maggiore azionista di TIM, ovvero Cassa Depositi e prestiti, per fare fronte comune contro gli americani del fondo.

La proposta di Vivendi si basa sulla divisione di TIM in due entità separate: una in cui andrebbero a confluire gli asset commerciali di Tim e dove i francesi sarebbero azionisti di maggioranza, l’altra una società della rete, che verrebbe controllata dallo Stato.

Riguardo alla possibilità che il cda di TIM dica no alla due diligence del fondo KKR, La Stampa ha scritto nel fine settimana che, all’interno del consiglio, “emergerebbero diverse obiezioni a una due diligence eseguita su una società quotata che, in quanto tale, è trasparente per definizione, sotto la vigilanza di Consob“.Il no non frenerebbe però il fondo. E’ questa opzione che sta riscaldando l’interesse del mercato per il titolo che, per il momento snobba l’altra indiscrezione riportata dal quotidiano, ovvero quella secondo cui il cda di Tim dovrebbe decidere anche se lanciare “un nuovo allarme utili, da molti dato come probabile”.

In tutto questo il dossier TIM-KKR, come previsto, diventa sempre più politico. In una fase particolarmente calda per la politica italiana, con i partiti che trattano per la figura del nuovo presidente della Repubblica che sostituirà Sergio Mattarella, ogni pretesto è buono per sventolare la bandiera del populismo.

Il leader della Lega Matteo Salvini, qualche giorno fa, ha così commentato la vicenda TIM:

“Condividiamo le preoccupazioni espresse dai rappresentanti dei lavoratori Tim, ribadiamo il no della Lega a ogni ipotesi di smembramento, spezzatino o svendita e auspichiamo quanto prima incontri tra le parti per un piano industriale di rilancio. Lo Stato non può rinunciare al proprio ruolo su un tema delicato come quello delle reti e delle telecomunicazioni”.

Dal canto suo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha messo in dubbio il patriottismo del presidente del Consiglio Mario Draghi, citando anche il caso Telecom Italia:

“Ci sono dei dossier che per me sono fondamentali per fare questa valutazione: Tim, Autostrade, Borsa. Una serie di tematiche che raccontano più delle parole quanta disponibilità ci sia a difendere l’interesse nazionale italiano”, ha detto Meloni, sostenendo di non poter dire ancora se Mario Draghi possa definirsi un patriota” .

Per non parlare della preoccupazione dei sindacati.

In una nota Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno avvertito che “si sta profilando, ben lieti di essere smentiti, una soluzione che ci troverebbe assolutamente contrari, ovvero qualcosa che assomiglia allo smembramento di Tim per come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi. Una soluzione folle, in totale controtendenza con quanto avvenuto in Europa”.

Nella nota odierna gli analisti di Equita SIM riflettono in ogni caso su come la determinazione del fondo Usa KKR andare avanti e a lanciare un’Opa piacerebbe al mercato.

“Secondo la Stampa di sabato, il CdA di TIM potrebbe negare a KKR l’accesso alla due diligence – scrivono dalla SIM milanese – Il fondo sarebbe però pronto a procedere ugualmente con l’Opa, rinunciando a una delle condizioni poste nella proposta non vincolante. Lo scenario speculativo su TIM sarebbe quindi confermato, anche a fronte di una possibile chiusura del CdA sul tema della due diligence”.