Notiziario Notizie Italia Spread BTP-Bund visto a 100 pb nel 2021, ma vera incognita resta tenuta del governo

Spread BTP-Bund visto a 100 pb nel 2021, ma vera incognita resta tenuta del governo

21 Dicembre 2020 10:04

L’anno che si sta per aprire configura un ritorno ad una nuova normalità con l’Europa che potrebbe crescere di più degli Stati Uniti. Così si legge nell’Outlook 2021 firmato da Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari secondo cui nel primo semestre dell’anno l’effetto vaccino potrebbe avere un impatto relativo sui rendimenti dei governativi dell’area euro. 

Le previsioni per l’Italia

Se i vaccini confermeranno la loro efficacia, nella seconda parte dell’anno ci potranno essere importanti rialzi dei rendimenti dei governativi europei guidati dai bond dei paesi core (il rendimento del Bund tedesco potrebbe salire arrivando ad un intervallo tra -0.30% e -0.45%). In merito all’Italia, nel 2021 il paese dovrà far fronte ad emissioni nette pari a circa 140 miliardi di euro.

La ricerca di rendimento da parte degli investitori porterà nel 2021 ulteriori interessi in acquisto sulla curva italiana che è l’unica ad avere rendimenti positivi su scadenze sopra i 5 anni. L’interesse verso la parte lunga e ultra lunga della curva italiana potrebbe portare ad un flattening della curva mentre lo spread BTP-Bund potrebbe continuare la corsa verso la rottura dei 100 punti base per attestarsi a fine 2021 in un’area compresa tra 80 e 100 bps.

A riflettersi sul BTP la tenuta del governo che causerà un aumento di volatilità e di rendimenti qualora dovesse cadere. “Riteniamo che fino a quando è presente la BCE i rialzi di rendimenti del BTP siano da acquistare” dicono da Assiom Forex che continuano “nella seconda parte dell’anno se verrà dimostrata la reale  efficacia dei vaccini, saliranno i tassi e i rendimenti dei governativi europei e si ricomincerà a prestare importanza alla sostenibilità dei debiti, soprattutto per i Paesi come l’Italia”.

I rischi del 2021

L’outlook di Asisom Forex si sofferma anche sui rischi che potranno esserci dal prossimo anno. Per i mercati azionari, viviamo in un mondo in cui le bad news sono ormai diventate da tempo  good news e quindi attenzione per i prossimi trimestri ad un eccesso di recovery.

Questo significa che, qualora lo scenario per i prossimi mesi dovesse effettivamente confermarsi molto positivo, le banche centrali potrebbero decidere di mettere un freno all’immissione di liquidità prima del previsto con effetti negativi sui mercati. Gli esperti di Assiom Forex inoltre prevedono che l’ondata di Covid invernale potrebbe ritardare, ma non farà deragliare, il riequilibrio del mercato del petrolio entro la fine del 2021, con stock OCSE normalizzati, capacità inutilizzata OPEC+ tornata al livello del 1Q20 e, infine, una crescita della produzione di shale oil, fortemente penalizzata dal crollo dei prezzi della scorsa primavera.

Gli ultimi mesi del 2020 sono stati caratterizzati da un andamento della moneta statunitense e della sterlina inglese fortemente collegati alle condizioni di RISK ON / RISK OFF, al netto, per quest’ultima, della vicenda Brexit. “Per quanto riguarda il biglietto verde riteniamo che questa correlazione potrebbe riproporsi nella prima parte del 2021 (target Eur/Usd a 6mesi 1,25) in un contesto pro rischio favorito dall’arrivo dei vaccini e dalle speranze di una ripresa economica rapida sebbene i dati dell’ultimo quarto 2020, a causa dei diffusi lock down, si prevedano in contrazione. Metabolizzata l’euforia della ripartenza, il secondo semestre lascerà spazio ad un recupero del dollaro il cui obiettivo contro euro, al 31 dicembre, si attesta in area 1,2000”.