Finanza Notizie Italia Spid: come richiederlo? Da oggi una nuova modalità con Poste

Spid: come richiederlo? Da oggi una nuova modalità con Poste

1 Marzo 2021 16:56

L’identità digitale è sempre più indispensabile per accedere ai servizi della pubblica amministrazione: dal modello 730 precompilato al cashback di Stato, dalla propria situazione previdenziale al fascicolo sanitario elettronico. Secondo il decreto Semplificazioni, entro il 28 febbraio, tutte le pubbliche amministrazioni (Pa) dovrebbero integrare il sistema Spid, ovvero il Sistema pubblico di Identità Digitale, come strumento esclusivo di identificazione per accedere ai servizi digitali (insieme alla Carta d’Identità elettronica). Con la pandemia e tutte le chiusure di uffici e limitazioni di spostamento, e tutte le misure introdotte (come il buono baby sitter o il bonus mobilità) in molti si sono attivati per creare la propria identità digitale unica. Secondo i dati Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, sono passati da 5,7 milioni di Spid richiesti a gennaio 2020 ai 15 milioni di dicembre 2020. Da oggi, Poste Italiane, il principale fornitore di Spid, ha ampliato ulteriormente le modalità per richiederlo.

 

La nuova modalità per ottenere lo Spid con Poste
Da oggi, per ottenere Spid è sufficiente scaricare sul proprio smartphone l’app gratuita PosteID e seguire le istruzioni: i cittadini in possesso di un Passaporto italiano o di una Carta di Identità Elettronica dovranno riprendere con lo smartphone i documenti e il proprio volto e avvicinare il documento al cellulare per consentirne una lettura elettronica. Se si possiede una Carta di Identità Elettronica e se ne ricorda il PIN, la procedura è ancora più semplice, perché non sono richieste foto o video e l’attivazione è immediata. Chi non è in possesso di un Passaporto o una Carta Identità Elettronica può concludere comunque la registrazione eseguendo un bonifico standard, proveniente da un conto corrente italiano a loro intestato o cointestato, del costo simbolico di 1 euro, che verrà restituito al termine della procedura (che quindi rimane gratuita). Anche chi dispone di una Carta Nazionale dei Servizi attiva o di una firma digitale può effettuare la registrazione dal portale posteid.poste.it e attivare l’identità in pochi minuti seguendo le istruzioni.

Sono inoltre sempre disponibili anche le altre modalità per ottenere Spid con Poste Italiane: presso uno degli oltre 12.800 uffici postali presenti sul territorio nazionale, anche nei più piccoli centri, oppure, per i clienti BancoPosta e Postepay che operano online, accedendo al portale posteid.poste.it con le proprie credenziali. Lo Spid viene rilasciato da Poste Italiane senza alcun costo sia se si sceglie di farsi identificare in ufficio postale sia se si scelgono le altre modalità online disponibili. Sono già 14,7 milioni i cittadini italiani che hanno richiesto lo Spid con Poste Italiane (corrispondenti ad oltre l’80% del totale). Negli ultimi mesi lo Spid ha avuto una crescita molto importante, con una media di circa 200.000 nuove attivazioni a settimana. Nel 2020 sono stati più di 110 milioni gli accessi ai servizi accreditati da parte di titolari del servizio PosteID abilitato a Spid.

Cos’è Spid e come funziona
Lanciato nel 2016, Spid è un sistema di identificazione e login unico per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione. Una volta richiesta e abilitata, l’identità digitale consente a cittadini e imprese di accedere ai servizi da qualsiasi dispositivo: computer, smartphone e tablet. Il sistema pubblico di identità digitale consente, usando sempre lo stesso nome utente e la stessa password, di accedere ai vari siti della pubblica amministrazione abilitati (da quello dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, a quello dell’Inps). Il potenziale vantaggio sta in una radicale semplificazione della Pa, con certificati, cartella fiscale, dati sanitari ecc. accessibili comodamente da casa, evitando code agli uffici pubblici ed eliminando le tante credenziali differenti utilizzate al momento dagli enti online. Queste credenziali possono essere utilizzate ad esempio anche per l’iscrizione dei figli alle scuole primarie e secondarie, di primo e di secondo grado, in alternativa alla registrazione al sito del Ministero dell’Istruzione, o per portare a termine la richiesta del bonus cultura o della carta del docente, o ancora per accedere a pagoPA, il sistema di pagamenti elettronici verso la pubblica amministrazione.

 

Come richiedere lo Spid
Per richiedere le proprie credenziali Spid è necessario essere maggiorenni e seguire alcuni passaggi. Innanzitutto occorre scegliere il fornitore, detto anche Identity Provider, a seconda delle diverse modalità di registrazione (e anche costi). Bisogna poi fornire i dati anagrafici e contatti: serviranno carta d’identità o passaporto o patente (può essere necessario fotografarli e allegarli); tessera sanitaria con codice fiscale. Serve inoltre un numero di cellulare e un indirizzo mail, che dovranno poi essere confermati nel passaggio successivo. A quel punto si può creare user e password, ovvero delle proprie credenziali Spid, da inserire sui vari siti della Pa per entrare nell’area che permetterà di compiere le varie operazioni consentite. Si tratta di nome utente (può essere a scelta o il codice fiscale o la mail) e password (a scelta). Il procedimento non è ancora finito, perchè serve effettuare il riconoscimento. L’identità Spid viene infatti confermata soltanto dopo l’identificazione, tramite cui il provider si accerta della veridicità dei dati inseriti. Può avvenire tramite webcam (quasi sempre a pagamento), di persona prendendo appuntamento presso uno degli uffici del provider, tramite firma digitale o utilizzando la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.

 

Ancora troppi ostacoli
Dai costi per il riconoscimento a distanza imposti dai provider, al rischio di escludere i più anziani e i cittadini meno digitalizzati. Sono ancora diverse le criticità che ruotano attorno allo Spid, così come è emerso dall’ultima indagine condotta da Altroconsumo. Dagli ultimi dati dell’Agid, il 76% delle attivazioni del servizio avviene con modalità offline (nonostante il processo sia volto alla digitalizzazione dei servizi), perché quasi tutti gli operatori non permettono un riconoscimento via webcam gratuito (costo fino a 40 euro). Gli ultra 65enni che hanno attivato il servizio sono meno del 5% del totale delle attivazioni, necessaria quindi una rete di assistenza facilmente accessibile anche per le generazioni meno digitalizzate. Emerge che l’operatore a cui ci si rivolge più frequentemente (80% dei casi) è Poste Italiane, che assume un ruolo di assoluto protagonista. 

In conclusione, quindi, il riconoscimento a distanza è quasi sempre a pagamento e così, per accedere a un servizio che fa del digitale il suo mantra, gran parte dei cittadini va di persona negli uffici di Poste, l’unico operatore abilitato più noto e con una una rete capillare di sedi fisiche. Tra gli utenti più anziani, poi, sono pochi quelli che hanno attivato Spid e l’aiuto di figli e parenti è limitato anche dalla norma che prevede l’impossibilità di attivare più di un’identità Spid su uno stesso smartphone (come farebbe un figlio per un genitore anziano che non ha lo smartphone). Il rischio, quindi, di esclusione i cittadini più anziani e meno digitalizzati è davvero alto.