Finanza Notizie Italia Salvini euforico dopo viaggio Usa, vuole riforma trumpiana. E dà assist a minibot Borghi

Salvini euforico dopo viaggio Usa, vuole riforma trumpiana. E dà assist a minibot Borghi

18 Giugno 2019 13:53

Il viaggio negli Stati Uniti galvanizza il vicepremier Matteo Salvini, che si lascia andare a più di una dichiarazione euforica e che di nuovo sfida l’Unione europea, proprio mentre si avvicina la data clou, quella del prossimo 9 luglio, in cui Bruxelles potrebbe annunciare l’avvio formale di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Ma Salvini è in America, esattamente l’America First di Donald Trump, e l’America che vuole replicare in Italia, la sua “Italia First” come dice lui stesso. Non manca di lanciare stoccate all’asse franco-tedesco.

“C’è totale sintonia su come muoversi a livello internazionale tra governo italiano e governo Usa. Per me c’è l’Italia first, quindi ‘America first’, ‘Italia first’ la coincidenza di interessi è evidente”. Ancora: “dopo anni di strapotere franco-tedesco anche in Usa hanno scoperto che in Europa c’è un’alternativa a questo strapotere”. D’altronde, Italia e Stati Uniti hanno “visioni comuni su Iran, Venezuela, Libia, situazione in Medioriente”, “sulla preoccupazione per la prepotenza cinese nei confronti dell’Europa e del continente africano”.

Di conseguenza, l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare “l’interlocutore europeo” privilegiato per gli Usa. Certo, nel pieno della nuova era all’insegna del protezionismo lanciata da Trump, Salvini sa bene che anche l’Italia rischia di fare i conti con la guerra dei dazi. A tal proposito, nel commentare l’incontro con il vicepresidente Michael Pence, il leader della Lega ha detto di aver “parlato di sviluppo soddisfacente per entrambi per il business”. Aggiungendo che “abbiamo parlato di un’Europa che ha fatto poco e male in passato, ad esempio per l’Africa”.

In ogni caso, ha precisato, “conto che le aziende italiane possano essere al riparo da eventuali dazi o problemi”. E non importa se i dazi saranno applicati contro altre aziende europee: “Se altre aziende di altri Paesi europei non avranno la stessa fortuna non è un mio problema”.

L’euforia di Salvini genera qualche perplessità nel ministro Tria. In particolare, al titolare del Tesoro non sfugge la definizione che il vicepremier ha dato alla prossima legge di bilancio, chiamandola “manovra trumpiana”, in quanto incentrata sul taglio delle tasse. Taglio che avverrà in ogni caso, ha promesso il ministro, con o senza il consenso di Bruxelles.

“Noi abbiamo l’euro e la faremo con l’euro in tasca. Non c’è problema”, ha risposto a Tria, che aveva fatto notare che aveva sottolineato che, affinché sia trumpiana, la manovra dovrebbe essere fatta in dollari.

“Tria è il nostro ministro e porterà avanti quello che è il programma dell’intero governo che, nella prossima manovra economica, avrà nel taglio delle tasse il punto centrale. Chi vuole fare il ministro di questa squadra sa che il taglio delle tasse è la priorità di questo Paese”, ha detto Salvini a margine dell’assemblea di Confartigianato. “Tagliare le tasse non è un capriccio di Salvini”, ha insistito.

Occhio anche all’assist ufficiale che il ministro ha dato ai minibot di Claudio Borghi: I minibot “non solo sono nel contratto di governo ma sono anche stati votati dalla Camera dei deputati” e per questo sono strumento da utilizzare. Sono uno strumento per pagare i debiti delle imprese”.

SALVINI: PRIORITA’ FLAT TAX, NON SALARIO MINIMO

Per quanto concerne la priorità nel taglio delle tasse, questa va data sicuramente alla “flat tax”, ha confermato il ministro. La priorità “è la flat tax, poi il salario minimo”, ha detto, facendo riferimento al piano invocato dal vicepremier 5 Stelle, Luigi Di Maio.

“Prima di tutto viene il taglio delle tasse, se non si tagliano le tasse non c’è niente da redistribuire”. Certo, “sono contento che si possa garantire un salario minimo, ma chi lo garantisce il salario minimo? L’impresa”. E se “all’impresa non taglio le tasse, come fa l’impresa a garantirmi un salario minimo?“.

“Se non si fa la flat tax – ha continuato – prima di tutto è un problema per l’Italia, non per Salvini o per il governo”.

Sulla determinazione a fare la manovra secondo il suo credo, il leader leghista non ha fatto alcun dietrofront, confermando che al centro della prossima manovra ci sarà un pesante taglio delle tasse.

“L’Italia  è vista come un grande Paese e quindi si aspettano da noi che si torni a correre e a lavorare, a credere nel futuro, a sognare in grande: l’unico modo per farlo è tagliare pesantemente le tasse e ci stiamo lavorando giorno e notte. Parleremo con gli amici del governo, abbiamo le idee molto chiare, sarà il centro della prossima manovra economica. Penso che possa interessare anche ai mercati, agli investitori, all’Unione europea avere un’Italia forte, un’Italia che cresce, che costruisce, che investe”.