Finanza Notizie Italia Piazza Affari paga ancora rischio Turchia, spread si avvicina ai picchi del 29 maggio

Piazza Affari paga ancora rischio Turchia, spread si avvicina ai picchi del 29 maggio

13 Agosto 2018 10:26

Tensioni ancora alte sui mercati complice la crisi turca, ma non solo. L’indice Ftse Mib viaggiao sotto la soglia dei 21mila punti e segna al momento un calo dello 0,85% a quota 20.911 punti. Toccato un minimo intraday a 20.886 che corrisponde con i minimi 2018.

Crisi Turchia tiene banco
Tiene banco la crisi turca con gli investitori che temono un effetto contagio e questa notte altre valute emergenti hanno pagato fortemente dazio. La lira turca ha toccato nuovi minimi storici per poi recuperare in scia alle misure messe in atto dalla banca centrale turca per iniettare nel sistema finanziario nuova liquidità e tentare di frenare la caduta della valuta nazionale. Il deprezzamento della lira rispetto all’8 agosto è del 26%. “Troppo presto per trarre indicazioni – sottolinea l’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo – la questione è se e quanto la feroce svalutazione che abbiamo osservato negli ultimi giorni comprometterà la capacità di servizio del debito estero dei prossimi mesi e/o alimenterà una reale fuga di capitali”.

Tra i singoli titoli di Piazza Affari spicca anche oggi il calo di Unicredit (-2,32% a 13,45 euro) complici i timori per la forte esposizione in Turchia. Male anche le altre banche (-1,75% per Banco Bpm, -1,55% Ubi) che pagano l’ulteriore ampliamento dello spread.

Lo spread tra Btp e Bund si sta infatti avvicinando pericolosamente ai picchi toccati il 29 maggio (spread arrivò a 287 pb) all’apice della crisi politica in Italia. Il differenziale di rendimento tra Btp decennale e Bund ha toccato in avvio di giornata un massimo a 274,8 punti base dai 268 a cui si era spinto venerdì scorso complici anche i forti acquisti sui Bund come asset rifugio in virtù dell’acuirsi della crisi turca. Il rendimento del Btp decennale è salito al 3,05% mentre quello del Bund tedesco risulta in calo allo 0,31%.

Il mercato continua a guardare con diffidenza all’Italia con l’avvicinarsi del mese di settembre che vedrà aprirsi la delicata fase dell’approvazione della legge di bilancio 2019 che potrebbe portare a forti attriti con l’Europa. “Non credo che avremo un attacco speculativo – afferma il vice premier, Luigi Di Maio, intervistato da Il Corriere della Sera – Io non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato, è più una speranza delle opposizioni. E se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. Non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende”. Di contro il leghista Giorgetti ritiene che gli attacchi speculativi ci saranno.