Finanza Notizie Italia Piazza Affari, migliore in Europa dopo accordo: Ftse Mib sopra 21mila, banche ballano con spread in discesa  

Piazza Affari, migliore in Europa dopo accordo: Ftse Mib sopra 21mila, banche ballano con spread in discesa  

21 Luglio 2020 11:17

 

Il tanto atteso accordo sul Recovery Fund porta una ventata di ottimismo sui mercati che sull’onda dell’intesa europea si muovono in rialzo. La migliore Piazza finanziaria del Vecchio continente è quella di Milano, con il Ftse Mib che guadagna oltre il 2% e si muove oltre la soglia psicologica dei 21mila punti. Sono i bancari a essere i protagonisti di giornata con rialzi di quasi il 6%, merito anche dello spread Btp-Bund che prosegue la sua discesa in area 150 punti base sostenuto proprio dall’accordo sul Recovery Fund.

Chi sale e chi scende sul Ftse Mib

Tornando ai principali titoli del Ftse Mib, tra le migliori del listino principale milanese spicca UniCredit (+5,5%), bene anche Banco Bpm e Intesa Sanpaolo che salgono rispettivamente del 5,46% e del 3,60 per cento. Ieri si sono riaccese le luci sul cosiddetto risiko bancario in scia alle indiscrezioni riportate dal “Il Messaggero“, secondo cui UniCredit starebbe valutando anch’essa l’opzione di una aggregazione, unendo le sue forze con quelle di un’altra banca italiana.

Tra gli industriali si mette in luce Pirelli ma anche Cnh Industrial con aumenti di oltre il 3 per cento. Gli analisti di Equita, che confermano la raccomandazione hold sul titolo Cnh, si soffermano sulla notizia di una piccola acquisizione in Sud Africa. Debolezza, invece, DiaSorin che cede quasi il 2% in area 177 euro.

L’intesa in sintesi

E’ stato definito da più parti un accordo storico, quello raggiunto dal consiglio europeo sul Recovery Fund dopo una maratona di trattative durata quattro giorni e quattro notti. Una intesa sul fondo per la ripresa in Europa che avrà una dotazione di 750 miliardi di euro, ripartita in 390 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 360 miliardi in prestiti. La quota del Recovery Fund che spetta all’Italia è pari al 28% del valore totale, per un ammontare complessivo di 209 miliardi. “Con frase enfatica potrei dire che ‘ha vinto l’Europa’, ma in concreto dico che è andata abbastanza bene all’Italia, i fondi che arrivano sono più del previsto di quelli che si prevedeva sulla base della proposta di più di un mese fa dell’Unione Europea. La quantità di trasferimenti è più o meno uguale, aumenta quella che viene da prestiti molto lunghi, a tassi di interesse molto bassi.” E’ quanto ha dicharato Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici italiani, nel corso del programma ‘24 Mattino‘ di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.

Recovery Fund: c’è l’accordo. Su quali settore puntare?

Piovono commenti post accordo e in particolare Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita, scrive: “I leader EU hanno raggiunto l`accordo sul Recovery Fund, con gli elementi fondamentali della proposta della Commissione rimasti quasi intatti.  Il Recovery Fund è rimasto del valore complessivo di 750 miliardi di euro (5,4% del Pil europeo)  ma con un mix diverso rispetto alle proposte iniziali: le sovvenzioni a fondo perduto (grant) sono passate da 500 miliardi a 390 miliardi, mentre i prestiti da € 250 miliardi a 360 miliardi”. Insomma, se le cifre verranno confermate, complessivamente all`Italia dovrebbero andare 209 miliardi  rispetto ai 173 miliardi della proposta iniziale della Commissione, con una limatura delle sovvenzioni a fondo perduto (da 85 miliardi a € 82 miliardi) ma un aumento dei prestiti da 88 miliardi a 127 miliardi. Il bilancio europeo 2021-27 resta fissato a 1,074 miliardi di impegni. Ma vengono accontentati i Paesi Frugali con sconti sui contributi di bilancio.

Da Equita rimarcano come “l’accordo rappresenta un passo importante verso una maggior integrazione dell’Europa, elimina un tail-risk e fornisce uno stimolo economico importante in una fase di crisi” e “nel breve l`accordo potrebbe sostenere un ulteriore restringimento dello spread e una riduzione del premio per il rischio, anche se in gran parte il mercato ha anticipato l’accordo (dalla proposta franco-tedesca di metà maggio Ftse Mib +24%)”.  De Bellis indica, inoltre, che nel ‘portafoglio raccomandato di Equita’ continuano ad essere privilegiati i titoli più difensivi (utilities, tlc e healthcare) e meno legati al ciclo economico, con una buona visibilità sulla generazione di cassa e sul dividendo, dato che secondo la view della sim milanese che “il mercato stia guardando con eccessivo ottimismo alla velocità di recupero dell’attività nella seconda parte dell`anno”.