News Finanza Notizie Italia Piazza Affari in lieve rialzo: bene i bancari, la migliore è Ubi (+4%)

Piazza Affari in lieve rialzo: bene i bancari, la migliore è Ubi (+4%)

3 Luglio 2020 09:30

Piazza Affari prova a non abbandonare in avvio di contrattazioni la strada dei rialzi guidata anche oggi dai bancari. A Milano, il Ftse Mib sale ora di circa lo 0,11%, mantenendo nel mirino la soglia dei 20mila punti (ieri il Ftse Mib ha chiuso a ridosso della soglia dei 20mila punti con un +2,88% a 19.886 punti). La seduta di ieri ha visto in primo piano i buoni dati sul mercato del lavoro Usa che a giugno hanno mostrato un miglioramento maggiore del previsto, alimentando le speranze di una ripresa veloce dell’economia mondiale dallo shock del Covid. Indicazioni positive sono arrivate stamattina dalla Cina, dove l’indice Pmi servizi, calcolato da Caixin/Markit, è balzato a giugno a 58,4 punti. La cautela però è sempre alta tra gli invstitori che guardano con preoccupazione a una seconda ondata di coronavirus con nuove misure di confinamento, alla luce del continuo aumento dei contagi negli Stati Uniti.

Anche oggi a Piazza Affari è il comparto bancario ha ritagliarsi un ruolo da protagonista. La migliore del listino è Ubi Banca che balza di quasi il 4% in attesa dell’Ops da parte di Intesa Sanpaolo (+0,6%) ai nastri di partenza lunedì prossimo. Proprio stamattina è prevista una riunione del consiglio di amministrazione della banca lombarda, chiamato a valutare l’offerta, che secondo alcune indiscrezioni stampa potrebbe essere bocciata. Positiva anche FinecoBank (+1,6%). Ieri il settore bancario Ue aveva beneficiato delle indicazioni della Bce sul fronte aggregazioni. L’istituto ha pubblicato una guida in cui chiarisce che non sarà necessariamente richiesto capitale addizionale alle entità risultanti da fusioni. La Bce non intende quindi chiedere requisiti patrimoniali più alti per le fusioni nel settore bancario nella zona euro.

Sul fondo del listino c’è Moncler con un calo di circa l’1,44%, seguita da Unipol ed Exor che perdono rispettivamente l’1% e lo 0,86 per cento.