News Finanza Notizie Italia Petrolio e Fed nutrono il magic moment di Piazza Affari, Telecom ruggisce

Petrolio e Fed nutrono il magic moment di Piazza Affari, Telecom ruggisce

20 Giugno 2019 17:47

Nuovo scatto in avanti per Piazza Affari sotto la spinta dei titoli oil, Stm e Telecom. Il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,66% a quota 21.361 punti. I mercati già in avvio di giornata erano partiti con le marce alte accogliendo con calore le indicazioni arrivate dalla Federal Reserve. Ieri sera la Fed ha deciso, come da attese, di lasciare invariati i tassi di interesse nel range compreso tra il 2,25% e il 2,50%, aprendo però a futuri tagli. Il dot plot è rimasto invariato per il 2019, ma quasi la metà degli esponenti del Fomc intravede ora tassi di interesse più bassi. La Fed si è detta pronta a contrastare i crescenti rischi economici, in un contesto di tensioni commerciali e timori per la debolezza dell’inflazione.

Sponda al rally di Piazza Affari anche dal balzo del petrolio dopo i segnali di miglioramento della domanda negli Stati Uniti, il maggior consumatore mondiale di greggio; inoltre, l’OPEC e gli altri maggiori produttori di greggio hanno finalmente concordato una data per un incontro per discutere i tagli dell’output, il prossimo 1 luglio. Tra le big di Piazza Affari molto bene quindi Eni (+0,96%), Tenaris (+2,71%) e Saipem (+3,26%).

Rialzo dell’1,85% per Telecom Italia. Dopo le indiscrezioni di ieri circa le prove di pace tra Elliott e Vivendi sul fronte governance, oggi Il Sole 24 Ore dice che al consiglio di giovedì l’ad Luigi Gubitosi sarebbe pronto a chiedere mandato per trattare l’acquisto del 50% di Cdp in Open Fiber. Vivendi e il suo patron Vincent Bolloré pongono però la pregiudiziale della governance, puntando alla sostituzione del presidente Fulvio Conti.

Fuori dal Ftse Mib si conferma il boom sul titolo Eles (+30%) dopo l’exploit di quasi +100% al debutto del titolo della Pmi attiva nel settore del testing della microelettronica rispetto al prezzo di collocamento di 1,90 euro, all’estremo massimo del price range. C’erano già tutte le premesse per un esordio boom alla luce della domanda molto forte in sede di collocamento: richieste pari a 5 volte l’offerta, un primato per l’Aim.