Notiziario Notizie Italia Pensioni, Di Maio e Salvini: legge Fornero da smontare in prossima manovra. Ma c’è chi teme ‘scontro frontale con Ue’

Pensioni, Di Maio e Salvini: legge Fornero da smontare in prossima manovra. Ma c’è chi teme ‘scontro frontale con Ue’

7 Agosto 2018 11:11

Nella manovra la modifica alla riforma Fornero sulle pensioni ci sarà. Così come ci sarà l’introduzione della quota 100, cioè la possibilità di lasciare il lavoro quando si raggiunge 100 tra età anagrafica e anni di contributi versati. E’ quanto riporta l’Ansa, precisando che il costo della misura dovrebbe aggirarsi attorno ai 4 miliardi di euro, portando il costo della legge di bilancio a circa 26-27 miliardi. Nel confermare che, a seguito del supervertice sulla manovra dello scorso venerdì, il governo si riunirà nuovamente domani, in un’intervista a Radio 24 il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha ribadito che il tema delle pensioni  sarà sicuramente affrontato.

“Dobbiamo superare la legge Fornero e dovremo farlo”. Nel frattempo, ha aggiunto, ieri i nostri capigruppo hanno depositato il provvedimento sul taglio delle pensioni d’oro e a settembre-ottobre credo che sarà approvato”.

Di Maio ha anche cercato di tranquillizzare i mercati, scossi la scorsa settimana dall’improvvisa impennata dello spread, a causa dei timori sulle tensioni che potrebbero montare nel governo M5S-Lega proprio sulla forma che la legge di bilancio dovrà prendere. Se soprattutto il vicepremier Matteo Salvini è sostenitore di una politica fiscale espansiva che dia una spinta alla crescita, il ministro dell’economia Giovanni Tria è sicuramente più ligio ai diktat di Bruxelles che concernono i conti, e che ordinano da tempo all’Italia di abbassare il rapporto debito-Pil.

I mercati impareranno a conoscerci e capiranno che siamo persone coerenti e serie e quello che diciamo facciamo”, ha Luigi Di Maio ai microfoni di Radio 24, aggiungendo che “la nostra è una rivoluzione copernicana che mette al centro le persone invece di qualche solita lobby, quindi può disorientare i mercati, ma impareranno a conoscerci”.

Nella prossima legge di bilancio, ha anticipato Di Maio, sarà introdotto anche il taglio del cuneo fiscale: “Vogliamo abbassare il costo dei contratti a tempo indeterminato e a breve avrete tutti i conti”, ha detto il ministro che già ieri, nel corso della discussione all’Aula del Senato sul decreto dignità, aveva parlato dell’intenzione di dare maggiori agevolazioni agli imprenditori.

Ma a freddare Di Maio e l’intero governo M5S-Lega sulla riforma delle pensioni è Peter Cardillo, responsabile economista dei mercati presso Spartan Capital Securities. Intervistato da Il Corriere della Sera qualche giorno fa, Cardillo ha avvertito, in merito alla “riforma sulle pensioni e tasse”, che “sarà il mercato a stabilire fin dove si potrà spingere il governo italiano”. 

“La riforma sulle pensioni porterebbe il governo di Roma allo scontro frontale con l’Unione Europea. Nel Paese potrebbe riaprirsi la discussione se restare o uscire dall’euro. Tutto ciò potrebbe scatenare una grande speculazione, lo spread schizzerebbe a livelli inauditi e l’Italia ne uscirebbe a pezzi. Sulle tasse il discorso è diverso: forse ci può essere qualche margine per una riduzione graduale”.

Tra l’altro, sempre qualche giorno fa, gli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, sempre dalle pagine del Corriere della Sera, hanno avvertito che azzerare la Legge Fornero farebbe venire meno “un risparmio di spesa per il 2019-20 pari a circa 25 miliardi l’anno lordi (cioè non tenendo conto delle imposte pagate dai pensionati)”.

Secondo Alesina e Giavazzi, “ci si illude di poterli sostituire riducendo le pensioni più ricche. Ma anche se si azzerassero le pensioni dei 30.000 cittadini che percepiscono un netto mensile superiore a 5.060 euro (una norma evidentemente anticostituzionale) si risparmierebbero 4 miliardi e si coprirebbe solo per un anno il buco che si apre se si cancella la norma che lega l’età della pensione alla speranza di vita”.

Bisogna vedere a questo punto se gli appelli saranno ascoltati: sicuramente Tria li prenderà in considerazione, ma è improbabile che lo stesso faccia soprattutto Salvini. Che, anzi, poche ore fa ha rincarato la dose, ribadendo che il governo “smonterà la legge Fornero pezzo per pezzo”.