Notiziario Notizie Italia Mutui: boom di surroghe a marzo, ma quasi 1 su 3 non riesce a ottenerla

Mutui: boom di surroghe a marzo, ma quasi 1 su 3 non riesce a ottenerla

7 Aprile 2020 15:23

Sono molti gli italiani che stanno approfittando del periodo di quarantena per valutare la possibilità di surrogare il proprio mutuo. A marzo le richieste sono aumentate di 10 punti percentuali rispetto al mese precedente arrivando a rappresentare il 40% del totale delle domande di finanziamento raccolte online, secondo Facile.it

A spiegare l’impennata nelle richieste di surroghe a marzo non è però solo il maggior tempo a disposizione, ma anche le migliori condizioni proposte dalle banche a fronte di tassi sui minimi storici. “Il calo dell’indice Eurirs e dei mutui a tasso fisso, uniti al maggior tempo a disposizione causa quarantena, hanno spinto molti italiani a cercare online opportunità per ridurre le rate del mutuo”, spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it. Il boom delle surroghe rilevato nella prima metà di marzo potrebbe sgonfiarsi a causa del rimbalzo dell’Eurirs, ma soprattutto delle difficoltà logistiche nel portare avanti l’iter degli atti in banca.

Tuttavia, nonostante gli italiani dimostrino un continuo interesse per la possibilità di migliorare le condizioni del proprio finanziamento, non sempre riescono nell’intento. A conferma arriva uno studio commissionato da Facile.it a mUp Research e Norstat dal quale emerge che se, nel 2019, 4 rispondenti su 10 (il 41%) hanno cercato di surrogare o rinegoziare il proprio mutuo, tra loro, quasi 1 su 3 (il 29%), pari a 425.000 nuclei familiari, si è visto respingere la domanda. Nello specifico, emerge che il 16% ha provato a surrogare senza successo, mentre il 13% ha ricevuto un rifiuto a fronte della richiesta di rinegoziazione.

“Se è vero che l’istituto presso cui abbiamo il mutuo non può opporsi alla nostra volontà di migrare altrove – spiega ancora Cresto – è bene sapere che la banca cui ci rivolgiamo per la surroga non è obbligata ad accettare la nostra richiesta. Se, ad esempio, il potenziale cliente non ha un profilo reddituale solido o, ancora, se gli anni mancanti all’estinzione del finanziamento originale fossero pochi, l’istituto presso il quale è stata presentata domanda di surroga potrebbe respingere la richiesta”.

Chi ce l’ha fatta e chi nemmeno ci ha provato
Se alcuni non sono riusciti a surrogare o rinegoziare, sono comunque molti gli italiani che, nel 2019, sono riusciti a migliorare le condizioni del proprio mutuo. Secondo l’indagine, ce l’ha fatta il 59% dei richiedenti, pari a 870.000 nuclei, suddivisi tra coloro che hanno rinegoziato il finanziamento con la propria banca (34%) e chi ha invece surrogato in favore di un altro istituto di credito (25%).

Tanti anche gli italiani che sembrano aver preso una tale confidenza con lo strumento della surroga da essere diventati dei surrogatori seriali che approfittano spesso di condizioni migliorative offerte da altri istituti. Sempre secondo l’analisi, tra coloro che nel 2019 sono riusciti ad approfittare del calo dei tassi, vi sono molti che avevano alle spalle già una o più surroghe. Questa casistica fa capo a circa 21.200 famiglie.

A completamento della fotografia va detto che sono molti, ossia il 31% del campione interrogato, i rispondenti che hanno dichiarato di essere contenti della rata mensile del loro mutuo e, quindi, non hanno sentito l’esigenza di surrogare o rinegoziare; mentre il 14,5% ha dichiarato che, pur avendo cercato sul mercato nuove opportunità, non è riuscito a trovare offerte sufficientemente vantaggiose. Vi è poi una fetta significativa di rispondenti, quasi il 14%, che ha dichiarato di non aver nemmeno valutato l’opportunità di abbassare la rata perché riteneva troppo impegnativo cercare una nuova banca.