Finanza Notizie Italia Moody’s bacchetta l’Italia: reddito di cittadinanza deluderà aspettative su ripresa consumi

Moody’s bacchetta l’Italia: reddito di cittadinanza deluderà aspettative su ripresa consumi

14 Novembre 2019 15:26

Lenta e debole rispetto ai paesi dell’area euro la crescita dell’Italia. Implacabile il giudizio che fornisce Moody’s sul nostro paese nel report trimestrale Global Macro Outlook in cui l’agenzia di rating si attende una crescita del PIL dello 0,2% quest’anno, dello 0,5% nel 2020.

In Italia crescita ancora bassa

“La crescita rimarrà bassa e significativamente più debole rispetto alla maggior parte degli altri paesi dell’area dell’euro” sottolinea Moody’s che stima “un magro +0,2% quest’anno, seguito da un tiepido +0,5% nel 2020 e dal +0,7% nel 2021”. “Basiamo le nostre previsioni – si legge nel Global macro outlook – sull’assunto che un ambiente politico più stabile, il proseguimento di una fase di crescita positiva nell’eurozona e un mix di politiche monetarie e fiscali di supporto risulteranno in una ripresa, per quanto modesta, dell’economia”.

L’agenzia sottolinea l’aumento del costo del finanziamento del debito pubblico e dell’incertezza politica durante il governo Lega-M5S mentre ora “una riduzione dell’incertezza politica e condizioni di finanziamento più favorevoli dovrebbero aiutare l’attività economica”. Dito puntato contro il Reddito di Cittadinanza, “fiore all’occhiello del Movimento Cinque Stelle” che a detta di Moody’s “contribuirà meno del previsto alla crescita dei consumi” dal momento che il numero di assegni erogati e il loro importo “sono stati inferiori alle aspettative iniziali”.

Outlook globale: pesa l’escalation commerciale

A livello globale la crescita rimarrà debole nei prossimi due anni dice Moody’s anche se non  prevede che l’economia mondiale entrerà in una recessione nel 2020 o nel 2021. Al top dei rischi per l’outlook globale c’è una eventuale escalation delle controversie commerciali tra Cina e Usa in primis. “Lattuale contesto è caratterizzato da una crescita strutturalmente bassa, bassa inflazione e spazio fiscale limitato, il che rende l’economia globale più vulnerabile agli sviluppi negativi” sottolinea Moody’s che nonostante ciò mantiene le sue previsioni “sostanzialmente invariate” con i paesi del G-20 in crescita del 2,6% nel 2020. In decelerazione invece fino al 2020le due maggiori economie, gli Stati Uniti e la Cina, impegnate nella trade war, mentre le economie emergenti si stabilizzeranno o addirittura accelereranno nel 2020 e nel 2021.