Finanza Notizie Italia L’Italia non cresce nel 2° trimestre e si conferma cenerentola d’Europa. Istat: è stagnazione

L’Italia non cresce nel 2° trimestre e si conferma cenerentola d’Europa. Istat: è stagnazione

31 Luglio 2019 12:41

Non ingrana la crescita. Al timodo +0,1% di espansione congiunturale nei primi tre mesi del 2019, fa seguito l’andamento piatto pertificato oggi dall’Istat. La variazione nulla, sia su base trimestrale che annua, colloca l’Italia all’ultimo posto in Europa. Il Pil dell’area euro segna un +0,2%, Francia +0,2% e Spagna +0,5%. 

Le stime del governo per l’intero 2019 s0ono di una moderata espansione dello 0,2%. 

La sentenza Istat: è stagnazione 
Nel secondo trimestre del 2019 l’Istat stima che il Pil dell’Italia sia rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2018. Il consensus Bloomberg indicava un calo dello 0,1% su base trimestrale rispetto al +0,1% del primestre precedente.

Il secondo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e una
giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2018. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2019 risulta nulla.

“Nel secondo trimestre del 2019 – commenta l’Istat – è continuata la fase di sostanziale stagnazione dell’economia italiana che prosegue ormai dal secondo trimestre dello scorso anno. Dopo il lievissimo calo registrato nella seconda metà del 2018 e l’altrettanto marginale recupero del primo trimestre, il Pil ha segnato nel secondo 2019 una variazione congiunturale nulla. La stima preliminare qui presentata ha necessariamente natura provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica cali dell’attività per l’agricoltura e per l’industria e un contenuto incremento per l’insieme del terziario”.

 

Inflazione dimezzata a luglio 

oggi sono arrivati anche i dati sull’inflazione. L’Istat ha reso noto che, secondo le stime preliminari, nel mese di luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (in rallentamento da +0,7% del mese precedente). La decelerazione dell’inflazione, rimarca l’Istat, è dovuta quasi esclusivamente all’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +4,3% di giugno a -3,1%), bilanciata solo marginalmente dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +0,7% a +1,6%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,5% a +1,8%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici salgono di un decimo di punto rispettivamente da +0,4% a +0,5% e da +0,5% a +0,6%.