Notiziario Notizie Italia Immobiliare, manovra: cedolare secca resta al 10%. Su edilizia appello Ance: basta ‘burokràzia da Soviet’

Immobiliare, manovra: cedolare secca resta al 10%. Su edilizia appello Ance: basta ‘burokràzia da Soviet’

30 Ottobre 2019 12:03

Niente più aumento della cedolare secca sugli affitti a canone concordato. Lo ha comunicato il governo M5S-PD, dopo l’incontro sulla legge di bilancio del 2020 che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi. La cedolare secca rimane così al 10%, diventando “strutturale” e senza salire al 12,5%.

Dopo il vertice di maggioranza sulla manovra fonti del governo avevano subito sottolineato come la cedolare secca sugli affitti calmierati al 10% fosse un provvedimento “permanente”, essendo strutturale.

Se l’opposizione ha continuato a criticare l’impianto della manovra, sottolineando alla fine che il dietrofront sulla cedolare secca è stato semplicemente la correzione di un errore, il Ministro della Salute e segretario nazionale di Articolo Uno Roberto Speranza ha salutato la decisione del governo con un tweet che ha messo in evidenza l’attenzione dell’esecutivo verso il sociale:

“Un’altra buona notizia per gli italiani nella #manovra di bilancio: la cedolare secca sugli affitti a canone concordato va al 10% in modo permanente. La questione sociale è al centro del nostro progetto di governo”.

La buona notizia per gli italiani era arrivata dal viceministro all’Economia Antonio Misiani sempre via Twitter, al termine del vertice a Palazzo Chigi:

“Una buona notizia dal vertice di maggioranza sulla legge di bilancio: la cedolare secca sugli affitti a canone calmierato resta al 10% (a legislazione vigente sarebbe passata al 15%)”.

Il dietrofront dell’esecutivo giallorosso è stato messo in evidenza anche dal segretario del PD, Nicola Zingaretti: “Cedolare secca non aumenta, resta al 10%. Dal confronto sulla manovra notizie positive per il cambiamento di cui il Paese ha bisogno. Dalla parte delle persone, delle famiglie e delle imprese che chiedono più giustizia sociale perché solo così l’Italia cresce”, ha scritto in un tweet.

Da Italia Viva è arrivato il commento di Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia viva:

“Clima positivo al vertice di maggioranza. Dopo Iva, gasolio, telefonini aziendali, anche l’aumento della cedolare secca sui canoni concordati è stato evitato. Da tutti, senza bandierine. L’Italia non ha bisogno di più tasse. #NoTax”.

Il mercato immobiliare può tirare un sospiro di sollievo. Manovra al centro dei riflettori anche dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili,  oggi all’appuntamento dell’assemblea annuale. Il presidente Gabriele Buia ha parlato delle sfide del comparto edilizio, apprezzando alcuni contenuti della legge di bilancio (a tal proposito, è previsto oggi l’ultimo vertice del governo):

“Abbiamo una grande sfida da affrontare. E non possiamo perderla. In questo senso è senz’altro apprezzabile la previsione, contenuta nella Manovra, di un grande piano di investimenti sostenibili per 55 miliardi in 15 anni“. Ma, ha avvertito Buia, “ci vuole più coraggio senza rimandare sempre all’anno successivo il maggior impiego di risorse. Per il 2020 è prevista la spesa di soli 690 milioni (l’1%)!” per “un’azione che è tanto più necessaria se vogliamo giocare un ruolo di primo piano nella nuova politica industriale che si sta disegnando in Europa e non solo”.

Sulle infrastrutture, l’Ance ha parlato della necessità di smantellare la “burokràzia’ in stile Soviet”, come ha detto il presidente, facendo riferimento agli eterni ritardi nello sblocco delle opere.

“E’ bene cominciare a chiamarla così, perché ormai è un potere a sé, incontrollabile, ingestibile. Una vera e propria dittatura che spoglia il cittadino/impresa di tutti i propri diritti. Ministeri, cabine di regia, unità, leggi per la semplificazione. Ma senza risultati. E’ da un secolo esatto che ci provano tutti a snellire: a cominciare da Ivanhoe Bonomi, l’allora Presidente del Consiglio che nel 1921 varò i ‘Provvedimenti per la riforma delle amministrazioni dello stato e la semplificazione dei servizi'”. L’ultimo esempio è la creazione di 7 strutture – ha sottolineato Buia definendola ‘Idra a 7 teste’ – che dovrebbero occuparsi di sbloccare le infrastrutture: ogni idea di semplificazione porta con sé un nuovo mostro pronto a sconfiggere chi gli si oppone. E intanto si continua a legiferare senza sosta. Addossando sempre maggiori oneri alle imprese. Il Professor Cassese ha individuato dall’Unità d’Italia a oggi ben 200 mila leggi!”.