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Da elezioni Sicilia indicazioni utili per le politiche 2018

Pubblicato 1 Novembre 2017 Aggiornato 30 Maggio 2022 12:50

Il 5 novembre si vota in Sicilia. Le elezioni regionali potrebbero fornire indicazioni sulle possibili alleanze in vista delle elezioni politiche del 2018 e per questo saranno osservate con attenzione anche dagli investitori

Giovanni Cancelleri, Claudio Fava, Roberto La Rosa, Fabrizio Micari, Claudio Fava, Nello Musumeci. Sono i candidati alla presidenza della Regione Sicilia che si sfideranno domenica 5 novembre. Una tornata elettorale che Beppe Grillo ha definito “un referendum, non un voto politico” mentre per Matteo Renzi “non si tratta di un test nazionale”. Differenze di vedute giustificate anche dalle aspettative diverse sull’esito del voto che, secondo gli ultimi sondaggi pubblicati prima del periodo di divieto di diffusione, davano il candidato del Pd in difficoltà .

Tra i due, tuttavia, è forse più vicino alla verità Grillo in quanto, spiega Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs Wm  “le elezioni regionali in Sicilia potrebbero dare qualche indicazione sulle potenziali alleanze per le elezioni politiche che si terranno l’anno prossimo”.

I mercati finanziari si potranno fare quindi un’idea sulla maggioranza che potrebbe essere chiamata a governare l’Italia nei prossimi anni. “Dal punto di vista dei mercati – riprende Ramenghi – la legge elettorale approvata il 26 ottobre scorso con il voto del Senato (la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe arrivare venerdì o sabato ndr) è positiva in quanto armonizza il sistema di voto delle due Camere e favorisce la creazione di una grande coalizione tra i partiti principali, riducendo gli spazi per il Movimento 5 stelle”.

Uno stallo non può essere escluso

Il nuovo sistema elettorale allontana il rischio di uno stallo nella formazione di una maggioranza di governo ma, sottolinea Ramenghi “non assicura maggioranze assolute. La formazione di un nuovo esecutivo tecnico o una ripetizione del voto non può essere completamente esclusa, un’incertezza che potrebbe portare a un rallentamento nei processi di riforma del Paese”.

In tal senso gli analisti di Ubs riportano un’analisi dell’Istituto Cattaneo basata sui sondaggi riportati su sondaggipoliticielettorali.it. Una coalizione di centro con Pd, Forza Italia e Alternativa popolare riuscirebbe a ottenere circa il 50% dei seggi in Parlamento. Si avvicinerebbe al 40% una coalizione di centro-sinistra (Pd,  Alternativa popolare e altri partiti di sinistra. Poco distante la coalizione di centro-destra (Forza Italia, Alternativa popolare, Lega e altri partiti di destra). La scelta isolazionista del Movimento 5 stelle porterebbe invece ben poco, poco meno del 30% dei seggi in Parlamento.

I candidati alle elezioni siciliane e le liste che li sostengono

  • Giancarlo Cancelleri: Movimento 5 stelle
  • Claudio Fava: Mdp, Verdi, Rifondazione comunista, Possibile, Sinistra italiana
  • Fabrizio Micari: Pd, Alternativa popolare, Patto dei democratici per le riforme, Psi, Arcipelago Sicilia
  • Nello Musumeci: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Udc, Popolari, Autonomisti
  • Roberto La Rosa: Siciliani liberi