Finanza Notizie Italia DEF 2018 e rebus governo. Di Maio pronto a corteggiare il Pd con possibili convergenze su tasse, lavoro e reddito cittadinanza

DEF 2018 e rebus governo. Di Maio pronto a corteggiare il Pd con possibili convergenze su tasse, lavoro e reddito cittadinanza

9 Marzo 2018 16:55

Movimento 5 stelle (M5S) al lavoro per trovare terreno fertile per un’alleanza di governo con un’altra forza politica. La presentazione del Def 2018 (entro il prossimo 10 aprile) potrebbe essere l’occasione giusta per trovare una convergenza con altre forze politiche, come affermato oggi dallo stesso Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, nel corso di un’intervista al Correre della Sera.

Di Maio ha escluso l’esistenza di una preferenza verso un’alleanza con il Pd, ma tante indicazioni in questi giorni portano a pensare che il partito leader del centrosinistra sia il target principale su cui lavorerà nelle prossime settimane il leader pentastellato. Secondo funzionari del movimento citati da Bloomberg l’intento sarebbe quello di trovare un’intesa con il Pd su alcuni ministeri in modo da ottenere il sostegno parlamentare necessario per governare. Il M5S potrebbe quindi trovare sponda un almeno una parte del PD per un fronte comune su politiche che includono tagli alle tasse, riforme del mercato del lavoro, aumento degli investimenti e un reddito garantito per i poveri.

L’alternativa M5S-Lega
In seconda battuta Di Maio potrebbe andare a cercare un accordo con la Lega di Matteo Salvini (che al momento esclude un governo con i grillini). Un questo secondo scenario – decisamente meno gradito ai mercati che vedono la Lega come una forza poco affidabile a livello di governo – l’intesa poggerebbe su tasse più basse, revisione dei trattati dell’Unione europea e la revisione della Convenzione di Dublino sulle richieste di asilo.

Il Movimento 5 Stelle, risultato primo partito alle elezioni del 4 marzo e conquistando 265 seggi alla Camera, guarda con estrema attenzione ai prossimi passaggi istituzionali, ossia scelta dei presidenti di camera e Senato e approvazione del Def 2018. “Vogliamo agire da subito. Entro il 10 aprile deve essere presentato il Def che dovrà essere approvato a maggioranza assoluta del Parlamento, quindi il Movimento sarà determinante. Sarà l’occasione per trovare le convergenze sui temi con le altre forze politiche”, ha detto Di Maio al Corriere, smentendo che il Pd sia la prima scelta del movimento per un accordo di governo.

Salvini prepara manovra con meno tasse 
Sul tema alleanze, Matteo Salvini oggi ha detto che “parla con tutti” affermando come l’unica via sia un governo politico altrimenti si ritorni alle urne. Su Draghi che ieri ha riaffermato l’irreversibilità dell’euro, Salvini ha risposto che “Di irreversibile c’è solo la morte. Altre cose irreversibili non ne conosco. Se questa moneta non funziona si può mettere in discussione”. La Lega, intanto, sta lavorando a una proposta sul taglio delle tasse: Leggo che Bruxelles vuole nuove tasse, noi presenteremo una manovra alternativa fondata sul contrario: meno tasse”, ha detto salvini che invece boccia in maniera secca il reddito di cittadinanza proposto dal M5S.

Ieri il Tesoro ha puntualizzato in una nota che il Def 2018, se entro il 10 aprile non sarà arrivato un nuovo governo, presenterà solo un aggiornamento delle previsioni e del quadro tendenziale di finanza pubblica.