Finanza Notizie Italia Crac da 4 miliardi per Mr Borsalino, una scatola cinese da 190 società

Crac da 4 miliardi per Mr Borsalino, una scatola cinese da 190 società

4 Giugno 2019 10:20

Bancarotta fraudolenta per 12 aziende del gruppo Marenco, ex patron di Borsalino. Le dimensioni del crac dell’impero messo in piedi da Marco Marenco, ex patron di Borsalino, risultano ben superiori a quanto si pensasse con un buco colossale da 4 miliardi di euro nel giro di pochi anni, tra il 2010 e il 2015, nonché condotte distrattive per circa 1 miliardo e 130 milioni di euro. Risultano 26 gli indagati e 51 persone denunciate tra famigliari, amministratori, prestanome e sindaci, accusati di reati tributari, truffe, appropriazioni indebite, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta aggravata.

Nel corso dell’inchiesta sono stati anche sequestrati beni per 107 milioni di euro tra cui una villa a Campione d’Italia, un resort vicino a Saint Tropez, un Castello ad Asti, alberghi in Grecia, denaro e pacchetti di titoli azionari.
L’impero di Marco Marenco, partito da Asti con una piccola azienda di famiglia che realizzava grondaie in rame, si basava su uno schema di scatole cinesi con oltre 190 società. La procura di Asti ritiene che l’imprenditore abbia prelevato dai conti della Metanprogetti più di 609mila euro da destinare a Campaniello, manager con passato militare e nei servizi segreti, per attività diverse da quelle dell’azienda.

L’ex patron di Borsalino, che è stato arrestato nel 2015 a Lugano dopo alcuni mesi di latitanza, in pochi anni costruì un impero utilizzando quelle tubazioni sotto terra per realizzare la rete di distribuzione del gas in Piemonte e in Liguria. E poi, con la privatizzazione del mercato dell’energia e l’assalto dei grandi gruppi. Come ricostruisce oggi un articolo di Repubblica, Marenco compra e non paga partite di gas metano a sei zeri, possiede due centrali idroelettriche, effettua continue operazioni infragruppo per portare all’estero somme di denaro attraverso compravendite fittizie, distrae milioni: alla fine 12 società vanno in bancarotta e prende il via la complicata indagine tra le Isole Vergini Britanniche, l’Isola di Man, Panama, Cipro, Liechtenstein e Lussemburgo.