News Finanza Notizie Italia Conte prende distanze da Lega e Borghi: no a minibot e attenti a procedura infrazione Ue. Ma non dite che sono Mario Monti

Conte prende distanze da Lega e Borghi: no a minibot e attenti a procedura infrazione Ue. Ma non dite che sono Mario Monti

10 Giugno 2019 08:45

“Ci sono veline che diffondono questa tesi in senso deteriore, raffigurandomi come una sorta di novello Mario Monti: un tecnocrate che vuole uccidere il contratto perché non vuole approvare i mini-Bot”. Così il premier Giuseppe Conte, in un colloquio con il Corriere della Sera.

Conte precisa, negli stessi giorni in cui infuria il dibattito sui minibot, che si tratta di “una proposta mai portata a Palazzo Chigi. E siccome ha implicazioni di sistema, mi aspettavo che correttamente mi fosse portata per esaminarne insieme aspetti e contenuti”.

Il premier precisa di essere d’accordo sulla necessità che si accelerino i pagamenti di cui la PA è debitrice. “E’ un obiettivo pienamente condivisibile”, sottolinea, ma non con lo strumento dei minibot dell’economista leghista Claudio Borghi.

“Abbiamo già introdotto uno strumento per raggiungere l’ obiettivo con la triangolazione tra Comuni, Cassa depositi e prestiti e creditori”.

Tra l’altro, “se i crediti della PA non sono certificati non sono neppure pagabili. Siccome non possono costituire una moneta parallela non c’è l’obbligo di accettarli come mezzo per estinguere un’obbligazione. E chi li accetta, ragionevolmente vorrebbe scontare il fatto di prendere in carico un’attività parzialmente liquida che non frutta interesse. Il risultato è che finirebbero per essere negoziati sotto la parità. E lo sconto rispetto all’ euro sarebbe una misura del rischio di uscita del Paese dalla moneta unica”.

Il presidente del Consiglio mostra il suo volto più europeo anche laddove afferma che bisogna stare attenti a sfidare Bruxelles sulla procedura di infrazione:

“Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell’ interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani…”.