News Finanza Notizie Italia Confindustria, Bonomi: ‘molto preoccupati, tempo sta per scadere. Tanti sacrifici ma per cosa’

Confindustria, Bonomi: ‘molto preoccupati, tempo sta per scadere. Tanti sacrifici ma per cosa’

26 Gennaio 2021 09:11

“Siamo molto preoccupati. Abbiamo perso molto tempo, un Paese che ha perso anni nell’affrontare le riforme. Non abbiamo più tempo, il tempo sta per scadere e dobbiamo fare presto e bene”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un intervento ieri sera alla trasmissione Tg2 Post.

“Abbiamo fatto tanti sacrifici ma per cosa. È questo che non viene detto agli italiani, perchè non si sta dicendo le cose come sono, come affrontare la realtà, magari con ulteriori sacrifici ma con una prospettiva di futuro. Invece sta montando la sfiducia verso il futuro”.

“Siamo di fronte alla più grande occasione storica che ha questo paese, che non è quella dei miliardi (i 209 miliardi di euro destinati all’Italia con il Recovery Fund-Next Generation EU – che possono arrivare dall’Unione europea, ma di cambiare il paese con riforme come giustizia e lavoro. Vediamo perdere tempo di fronte all’occasione storica di cambiare il Paese”.

Bonomi ha aggiunto che “abbiamo difficoltà a credere che ci sia un governo che abbia la forza per fare riforme incisive” e che “siamo molto preoccupati perchè in pochi giorni decideremo il futuro delle giovani generazioni per i prossimi anni. Siamo a fine gennaio e il documento è ancora incompleto dal punto di vista metodologico. Siamo molto molto preoccupati perchè abbiamo bisogno di fare presto e fare bene”.

E, in particolare sul Recovery Plan:

“Noi abbiamo posto in evidenza una criticità di metodologia con cui è stato affrontato il testo uscito dal Consiglio dei ministri e poi mandato al Parlamento che non ripsetta le linee guida della Commissione europea”.

“In questo testo non sono rappresentate le linee guida della Commissione e per noi è difficile dare un giudizio. La Commissione dice che gli obiettivi devono essere congrui e plausibili che sembrano due parole semplici ma sono un grande problema perchè Italia ha sempre mostrato difficoltà nell’uso delle risorse”.