Notiziario Notizie Italia Carige: Bper batte Crédit Agricole. La banca di Montani punta ancora più in alto, guarda anche a Pop Sondrio

Carige: Bper batte Crédit Agricole. La banca di Montani punta ancora più in alto, guarda anche a Pop Sondrio

11 Gennaio 2022 09:35

Il futuro di Carige nelle mani di Bper. Alla fine, grazie a una offerta che è stata decisamente migliorata rispetto alla prima presentata alla metà di dicembre, l’Fitd – fondo maggiore azionista di Carige con una quota dell’80% – ha scelto la banca modenese guidata da Pietro Montani tra i vari pretendenti.

Bper l’ha spuntata dunque sulla franco-italiana Credit Agricole Italia e sul fondo Cerberus, anch’esse, secondo indiscrezioni insistenti confermate da fonti stampa anche nelle ultime ore, interessate a conquistare l’istituto ligure.

La scelta è stata comunicata dall’Fitd – Fondo interbancario di tutela dei depositi – con un comunicato, diramato al termine della riunione del Comitato di gestione.

A Bper, si legge nella nota, è stato concesso un “periodo di esclusiva per la finalizzazione della cessione della partecipazione detenuta in Banca Carige”, a seguito di una “valutazione comparativa delle offerte non vincolanti ricevute e di un articolato processo di valutazione con interlocuzioni e approfondimenti condotti con un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati all’acquisto della partecipazione detenuta dal Fitd e dallo Schema Volontario in Banca Carige (79,99%)”.

Il periodo di esclusiva concesso a Bper ha una durata di “4 settimane per il completamento di una due diligence confirmatoria e la definizione e sottoscrizione di un contratto di acquisizione nel più breve tempo possibile, e comunque non oltre il 15 febbraio 2022“.

“L’offerta di Bper Banca – ha precisato il Fondo – ha natura non vincolante e, in caso di perfezionamento dell’operazione, prevede il lancio da parte di Bper Banca di un’Opa sulle restanti azioni di Banca Carige non detenute dall’Fitd e dallo SVI, per un corrispettivo di euro 0,80 per azione”.

Carige: ecco come Bper ha convinto Fitd a dire di si

Ma cosa ha convinto l’Fitd a far ricadere la sua scelta su Bper? Determinante è stato sicuramente il rilancio della proposta di quest’ultima, di cui si vociferava già ieri, confermato poi da Montani & Co.

Nella proposta di acquisizione per l’88% di Carige – di cui l’80% in mano all’Fitd e il restante 8% in mano al secondo azionista Ccb – presentata ufficialmente alla metà di dicembre per un valore simbolico di 1 euro, in stile Intesa SanPaolo-banche venete, Bper aveva chiesto al Fondo di ricapitalizzare la banca genovese con 1 miliardo di euro.

Questa offerta, soggetta anche ad altre condizioni sui tempi, era stata rigettata dal Fondo, in quanto non conforme al suo stesso statuto.

Bper non si era arresa: dopo il rifiuto di Carige, Modena aveva infatti confermato il proprio interesse, dicendosi disponibile ad approfondire e a dare chiarimenti sull’offerta e decidendo anche di ritirare i paletti temporali che avevano accompagnato la sua proposta.

L’Fitd non le aveva concesso però l’esclusiva, fattore che aveva reso Carige preda anche di altri potenziali interessati, innescando la corsa del titolo.

A fine dicembre tornavano martellanti le indiscrezioni su un interesse da parte di Credit Agricole Italia, reduce dall’acquisizione, avvenuta nel 2021, di CreVal (Credito Valtellinese). Indiscrezioni che sono durate fino a ieri, scatenando i buy sul titolo Carige, con i mercati pronti a scommettere sul duello tra Credit Agricole e Bper per il suo controllo.

Secondo le ultime fonti, Credit Agricole Italia e il fondo Cerberus si sarebbero ritirati e la strada per la conquista di Genova sarebbe dunque spianata.  Spianata soprattutto, si ripete, grazie alla nuova offerta di Bper, che si impernia su una richiesta, all’Fitd, di ricapitalizzare Carige non più con 1 miliardo di euro, ma con un ammontare praticamente dimezzato a 530 miliardi.

Carige nelle mani di Bper. Prossima preda di Montani Pop Sondrio?

Come precisa l’edizione odierna de Il Messaggero, i 530 milioni sono “una somma necessaria per recepire i desiderata della Bce e adeguare i ratio patrimoniali liguri a quelli modenesi”. Ancora: “la proposta tiene conto del vantaggio dei benefici fiscali computabili in linea capitale che il governo ha esteso a fine giusto per le fusioni (quella dote o tesoretto fiscale concesso prima dal governo di Giuseppe Conte, prorogato dal governo Draghi, di cui si è parlato tanto durante le trattative, culminate poi in un flop, tra UniCredit e il Mef per trovare una soluzione salva-Mps), valutati in circa 340-380 milioni.

Rimane invariato a 0,80 euro per azione il prezzo dell’Opa, nonostante l’ondata di buy abbia portato il titolo Carige a volare alla soglia di 0,90 euro.

Il quotidiano romano riporta che l’offerta di Credit Agricole Italia prevedeva un esborso maggiore a carico del Fondo, pari  650 milioni, a fronte di “un costo sociale altrettanto elevato in termini di esuberi”.

Il Messaggero ha riportato le parole stesse di Pietro Montani, AD di Bper (il cui azionista di controllo è Unipol di Carlo Cimbri con una partecipazione del 19% circa):

“La proposta di Bper è attrattiva perchè può coinvolgere la Popolare di Sondrio (partecipata anch’essa da Unipol con una quota del 9%), allargando il cerchio al Nord Ovest. Porta quindi benessere a tutti, e io conosco Carige e posso assicurare un’integrazione rapida”.

Che dire invece di Banco BPM? Montani ha sottolineato: “Complicato ora, dopo Carige meglio Sondrio”.

Equita SIM: ‘notizia positiva, anche per Unipol

Una nota di Equita SIM riassume e commenta quanto accaduto nelle ultime ore:

“Il Comitato di Gestione dell’Fitd ha deciso di concedere a Bper un periodo di esclusiva di 4 settimane per il completamento di una due diligence confirmatoria finalizzata alla sottoscrizione di un contratto di acquisizione per la propria quota in Carige nel più breve tempo possibile “e comunque non oltre il 15 febbraio”.

“Bper ha confermato la valenza strategica e industriale dell’operazione, nonché i nuovi termini dell’offerta non vincolante:

  • versamento in conto capitale da parte dell’Fitd e dello Schema Volontario per 530 milioni e successiva acquisizione della partecipazione (c.80%) da parte di Bper per 1 euro.
  • OPA sulla quota residua in Carige non detenuta dall’Fitd in Carige per un corrispettivo pari a 0,80 per azione.

Le principali differenze rispetto all’offerta del 14 dicembre riguardano:

  • riduzione dell’aumento di capitale richiesto all’Fitd da 1 miliardo a 530 milioni. 
  • acquisizione per 1 euro di una quota pari a c.80% del capitale della banca vs 88,3% precedente (inclusiva della partecipazione di Ccb)
  • Opa residua su c.20% del capitale della banca vs 11.7% precedente, con un esborso – in caso di completa adesione – pari a 120 milioni rispetto ai 70 milioni precedenti.

Bper ha ribadito le linee guida dell’operazione (neutralità sul capitale, miglioramento dell’asset quality, eps accreation dal 2023), specificando che la revisione dell’offerta è stata possibile a seguito: –

  • della proroga del termine ultimo per la conversione delle DTA in crediti fiscali.
  • dell’accesso ad un set informativo su Carige che ha permesso di stimare minori oneri sia di ristrutturazione che in merito alla risoluzione di contratti tra Carige e partner commerciali.

“Giudichiamo positivamente la notizia – si legge nella nota di Equita SIM – la mossa di Bper ci sembra efficace e con un buon timing, oltre a creare le premesse per la creazione di un terzo polo bancario in Italia. Sulla base delle nostre stime e in attesa di avere maggiori dettagli, riteniamo che la ricapitalizzazione in Carige da parte dell’Fitd per 530 milioni e la conversione di DTA per c.320 milioni (post effetto fiscale) dovrebbero permettere di coprire i costi di ristrutturazione/integrazione di Carige, con la combined entity che atterrerebbe con un CET1 in area 13% e un NPE Ratio <5%. Vediamo spazio per una Eps accretion mid single digit al 2023 e superiore al 2024, con un 2023 Rote che scenderebbe dall’attuale 7,1% al 6,3%, mentre il P/TE passerebbe da 0,4x a 0,35x. Giudichiamo la notizia positivamente anche per Unipol, principale azionista e partner industriale di Bper, che avrà quindi modo di estendere il network di filiali bancarie grazie ai circa 380 sportelli di Carige. La strategia sulla bancassurance sarà al centro del nuovo business plan che verrà presentato a maggio”.