News Finanza Notizie Italia Banche, più utili con paradisi fiscali, Eu Tax Observatory: nella lista anche Mps e Intesa SanPaolo

Banche, più utili con paradisi fiscali, Eu Tax Observatory: nella lista anche Mps e Intesa SanPaolo

7 Settembre 2021 07:39

Le principali banche europee, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020, hanno incassato 20 miliardi di profitti grazie a paradisi e rifugi fiscali (i cosiddetti ‘tax haven’). Tra queste banche figurano anche i nomi italiani di Intesa SanPaolo e di Mps. E’ quanto emerge dall’ultimo studio del centro di ricerca indipendente Osservatorio fiscale europeo (Eu Tax Observatory) . Mps, in particolare, figurerebbe al secondo posto della classifica delle banche che hanno fatto ricorso ai paradisi fiscali dopo HSBC. Pronta la risposta della banca senese:

‘La ricerca pubblicata da EU Tax Observatory non rappresenta correttamente la realta’ di BMPS in quanto basata su informazioni incomplete”. Cosi’ Monte dei Paschi di Siena precisa sullo studio realizzato dal centro di ricerca relativo alle banche europee e ai profitti realizzati in 17 Paesi con fiscalita’ favorevole, Nell’analisi Mps emerge come seconda banca europea con la piu’ elevata quota di utili pre tasse (49,8% nel triennio 2018-20) realizzata in queste giurisdizioni.

“Sono in corso contatti con EU Tax Observatory per chiarire la situazione. Presumibilmente, tra le altre cose, è stato considerato solo l’utile registrato in Lussemburgo nel 2018 senza tener conto della perdita di analogo importo riportata nel medesimo paese nel corso del 2017. Una lettura disgiunta dell’utile 2018 dalla perdita 2017 è impropria essendo risultati collegati tra loro ed entrambi connessi all’esecuzione del burden sharing degli strumenti subordinati, nel contesto della ricapitalizzazione precauzionale completata nel 2017”.

Immediata anche la risposta di Intesa SanPaolo:

Il report “non tiene conto del regime ordinario di detassazione dei dividendi incassati e delle plusvalenze realizzate”; inoltre, “l’aumento percentuale degli utili realizzati in Irlanda e Lussemburgo non dipende da uno spostamento di attività o di utili ma dalla riduzione di quelli realizzati in Italia nell’anno della pandemia da Covid-19”.