News Finanza Notizie Italia Azimut chiude ai top dal 2016, a Piazza Affari nuovi massimi storici per Poste

Azimut chiude ai top dal 2016, a Piazza Affari nuovi massimi storici per Poste

21 Ottobre 2019 17:42

Incipit di ottava a spron battuto per Piazza Affari. Il Ftse Mib è salito dello 0,70% a quota 22.478,19 punti riavvicinando i massimi annui. Sponda da un lato dalle indicazioni incoraggianti sul fronte dazi, dall’altro la Brexit potrebbe vedere solo un piccolo rinvio ‘tecnico’, come prospettato dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. Il mercato quindi scarta per il momento il rischio di una Brexit senza accordo.

Sul parterre di Piazza Affari è andato in scena un rally prepotente di Azimut (+4,5%) che ha agguantato i massimi dal 2016 chiudendo la quinta sessione consecutiva in ascesa. Il gruppo attivo nel risparmio il 7 novembre alzerà il velo sui conti del terzo trimestre. Oggi Banca Akros ha ribadito la raccomandazione “accumulate” sul titolo e ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo da 18,5 a 19 euro. Gli analisti della banca d’affari fanno sapere di attendere numeri forti nel terzo trimestre grazie al nuovo schema delle commissioni introdotto a inizio 2019. Nel dettaglio Banca Akros prevede per Azimut un utile netto pari a circa 67 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 39 milioni dello stesso periodo del 2018.

Nuovi massimi storici toccati nell’intraday a 10,90 euro per Poste Italiane che poi è andata a chiudere a +0,3%.

In prima fila ancora una volta le banche con +2,6% Bper. Molto bene anche Unicredit (+2,1%). Le ultime indiscrezioni vedono l’ad Jean Pierre Mustier deciso a creare una holding tedesca per unire tutte le partecipazioni estere. La settimana scorsa il presidente della Fondazione CariVerona, Alessandro Mazzucco, ha auspicato che il nuovo piano industriale contenga “una manovra straordinaria che dia attenzione, visibilità, attrattività”, senza specificare se si riferisse anche a ipotesi di M&A.

Moderato rialzo per Telecom Italia (+0,4%) con il cda odierno che andrà a formalizzare la proposta di cooptazione di Salvatore Rossi nel consiglio di amministrazione, preludio alla successiva nomina come presidente l’ex direttore generale di Bankitalia.