News Finanza Notizie Italia AIM Italia: nuovo record di quotazioni nel 2019, Lombardia prima per numero di IPO

AIM Italia: nuovo record di quotazioni nel 2019, Lombardia prima per numero di IPO

2 Gennaio 2020 15:15

Il mercato AIM, che ha registrato negli ultimi anni il maggior numero di collocamenti, conta, al 31

dicembre 2019, 132 società con un giro d’affari nel 2018 pari a 5,2 miliardi di euro, una capitalizzazione di 6,6 miliardi di euro e una raccolta di capitali in IPO pari a circa 3,9 miliardi di euro.

Così IR Top Consulting fa un bilancio del mercato AIM Italia per il 2019 appena terminato sottolineando come a livello regionale le nuove quotate provengono per il 26% dalla Lombardia, il 19% dall’Emilia Romagna e il 6% dal Veneto. Seguono Toscana, Friuli, Lazio, Piemonte, Campania e Liguria ciascuna rispettivamente con 2 IPO (6%), ed infine Marche, Umbria e Sicilia, rispettivamente con 1 società (3%). In termini di raccolta di capitali, Emilia Romagna (31%), Lombardia (16%) e Piemonte (9%) si collocano ai primi posti.

l 65% delle nuove IPO si concentra su 3 settori: Tecnologia (10 aziende, 32%), Industria (5 aziende, 16%) e Finanza (5, 16%), seguono Servizi (3 aziende, 10%), Media (3 aziende, 10%), Healthcare (2 aziende, 6%), Moda e Lusso (2 aziende, 6%), Chimica (1 azienda, 3%). Presentano ricavi medi pari a 21 milioni di euro (al netto SPAC e Business Combination). Le operazioni di IPO sono state principalmente effettuate con l’obiettivo di rafforzare l’attività di ricerca e sviluppo, consolidare l’espansione sui mercati internazionali e per incrementare la capacità produttiva.

Da sottolineare infine come con la Legge di Bilancio 2020, viene sancito l’obbligo per i PIR, costituiti a decorrere dal 1° gennaio 2020, di investire il 5% del 70% del valore complessivo in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice Ftse Mib e Ftse Mid della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati. È previsto altresì – ricorda IR Top Consulting – che casse previdenziali e fondi di investimento possano detenere più di un PIR nel limite del 10% del patrimonio e non si prevedono obblighi di investimento in quote o azioni di fondi per il venture capital o di fondi di fondi per il venture capital.

Da nuovi PIR, conclude la società guidata da Anna Lambiase, è atteso un importante sostegno per la crescita delle PMI che darà una forte spinta alle IPO e agli investimenti azionari all’interno dell’economia reale in particolare su AIM Italia, mercato che nel 2020 anno potrà ricevere un nuovo slancio in termini di liquidità.